Differenziata, aumento del 7,4%. La Tari aumenta di 18 euro in un anno

Aumento della Tari preoccupa famiglie ascolane, con un incremento del 7,4% nel 2024. Differenziata in crescita ma con scarsi risultati pratici.

Differenziata, aumento del 7,4%. La Tari aumenta di 18 euro in un anno

I controlli dei vigili urbani

La Tari diventa amara anche per le famiglie del territorio, a seguito dei rincari che hanno visto un aumento operato su scala regionale in tutte le province marchigiane, compresa appunto quella di Ascoli. Sotto le cento torri nel 2024 si è fatto registrare un aumento del 7,4% con le 252 euro di media che i cittadini si sono trovati costretti a pagare. Di fatto si è trattato di una maggiorazione di 18 euro rispetto alle 234 euro che invece si era dovuti sostenere nel 2023. Nelle Marche soltanto a Macerata (8,9%) l’aumento è stato superiore a quello operato nell’ascolano. Questi i numeri resi noti dal rapporto dell’Osservatorio prezzi e tariffe di ‘Cittadinanzattiva’ che, attraverso la loro indagine, ha voluto mettere in risalto luci e ombre delle varie amministrazioni nella gestione dei rifiuti. Rispetto alla raccolta differenziata, nel 2022, seppur con dieci anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea, si è superato l’obiettivo del 65% di rifiuti differenziati a livello nazionale. Nelle Marche siamo arrivati quasi al 72% con qualche disparità fra i singoli capoluoghi, visto che si va dal 75,3% di Urbino al 62,6% ad Ancona. L’indagine ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel corso dell’attuale annualità, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da tre persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono stati ritenuti comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali. All’interno del quadro complessivo nazionale sono state riscontrate variazioni in aumento in 84 capoluoghi sui 110 esaminati. Pochissimi i casi di diminuzione che hanno interessato 20 capoluoghi. Per quanto riguarda la tipologia di rifiuti differenziati, nel 2022 la percentuale più elevata era stata quella relativa alla frazione organica (38,3%), seguita poi da carta (19,3%), vetro (12,3%) e plastica (9%).

Le percentuali più basse infine quelle riguardanti i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (1,4%) e i rifiuti tessili (0,8%). Il fatto che l’85% delle famiglie si dichiari sensibile al ciclo dei rifiuti e che l’89,5% affermi di impegnarsi nel differenziare i rifiuti, è sicuramente positivo e riflette una crescente consapevolezza ambientale. Tuttavia, la discrepanza tra l’impegno dichiarato e la pratica effettiva (solo il 61% dei rifiuti viene differenziato correttamente) è un segnale che ci sono delle difficoltà nel portare nella quotidianità quanto promesso.

Massimiliano Mariotti