Tenta di prenotare una Tac con classe di priorità breve, ma apprende che non ci sono date disponibili in tutta la regione. È quanto sarebbe accaduto, secondo il racconto della dottoressa Diana Palestini, ad una giovane di 29 anni con linfoadenopatia sovraclaveare. Alcuni giorni fa, seppur munita di impegnativa, non è riuscita ad ottenere, in quel momento, la prenotazione entro i tempi prescritti e indicati sul documento. La vicenda è stata posta all’attenzione dell’assessore Saltamartini, che in risposta ha sottolineato come l’Azienda sanitaria abbia l’obbligo di garantire la prestazione medica. Intanto, però, il Pd ha deciso di chiedere spiegazioni al governo centrale. "Nei prossimi giorni presenterò un’interrogazione al Ministro della Salute – tuona il deputato Augusto Curti – denunciando l’opera di devastazione compiuta sul sistema sanitario regionale e chiedendo un intervento immediato".
Per i democrat, l’episodio mette in evidenza quanto sia divenuto difficile, per i cittadini, usufruire di servizi sanitari essenziali. "Se la formazione dei dipendenti – scrivono Curti, Anna Casini e Francesco Ameli – si svolge in barca a vela davanti alle coste toscane (e non a San Benedetto, troppo vicino), se siamo costretti ad assistere a siparietti salottieri in piena campagna elettorale, se chi ha responsabilità direttive ritiene che in estate nel Piceno la popolazione diminuisce perché va in ferie, dimenticando che la nostra riviera è tra le più turistiche d’Italia, se si annullano i concorsi, se i dipendenti fuggono appena possono è lecito domandarsi dove nasca la meraviglia della giunta Acquaroli. Hanno voluto modificare il piano sanitario – proseguono i democrat – hanno promesso ospedali e personale ma, dopo quattro anni, assistiamo a una progressiva desertificazione dei servizi. La sanità è alla deriva e si sta distruggendo tutto ciò che era stato costruito in anni e anni".
Più nello specifico, per la Casini "questo è il risultato di una legge voluta dal governo Acquaroli nell’estate di due anni fa. Invece di invertire la rotta, rimanendo in tema di navigazione, hanno accelerato lo sfascio della sanità pubblica regionale. E non è un caso se le linee guida di approvazione per gli atti aziendali delle Ast siano arrivate solo dopo la protesta del gruppo consiliare Pd: una testimonianza pratica della superficialità con la quale si guida la regione". Conclude Francesco Ameli: "Nelle Marche e nel Piceno è vietato ammalarsi. Nella nostra regione e nel Piceno si è creato un sistema di accesso alle cure non egualitario, cosa che come Pd provinciale evidenziamo da tempo". Su tutt’altro fronte, invece, pare essersi aperto uno spiraglio per l’arrivo della residenza dedicata alla disabilità gravissima, questione che da giorni catalizza l’attenzione in città sopratutto per via della forza con cui le famiglie si stanno battendo per ottenere un posto all’interno della residenza. Il Centro ‘Biancazzurro’ infatti ha ricevuto l’accreditamento, e ora però bisogna procedere subito con la convenzione per i 20 posti da Rd3. "La sanità regionale deve farsi carico delle necessità vitali di decine e decine di famiglie che hanno bisogno di sapere che strutture come il ‘Biancazzurro’ possano godere di fondi pubblici – commenta l’assessore Sanguigni –. Ad oggi fondi dedicati a questa necessità non ci sono e vanno previsti".
Giuseppe Di Marco