Una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione (dicembre 2024) ha stabilito un precedente importante, condannando l’Ast di Ascoli per aver obbligato un’infermiera del blocco operatorio a svolgere mansioni non pertinenti al suo ruolo, come il trattamento degli strumenti chirurgici. Questa decisione aveva lasciato sperare in un rafforzamento del supporto operativo in sala, con un incremento della presenza degli Oss.
"Tuttavia, a febbraio 2025, anziché migliorare la situazione, la direzione ha deciso di ridurre ulteriormente il personale Oss, aggravando il fenomeno del demansionamento degli infermieri" fa sapere Maurizio Pelosi, segretario territoriale del sindacato infermieristico Nursind, riferendo che la reazione non si è fatta attendere: "Il 25 febbraio, quasi 30 messe in mora sono state presentate contro l’Ast per il cosiddetto ‘demansionamento strisciante’". Il 27 febbraio, il direttore delle Professioni Sanitarie ha convocato le Rsu e le organizzazioni sindacali, impegnandosi a reintegrare i due Oss rimossi entro dieci giorni. NurSind ha accolto con attenzione questa promessa, ma la giudica insufficiente. Il sindacato richiede una presenza stabile e adeguata di operatori socio sanitari in tutti i reparti, "con particolare attenzione – sottolinea Pelosi – ai turni notturni, dove le carenze sono più evidenti". Nursind medita infine di intraprendere nuove azioni legali.