REDAZIONE ASCOLI

Dalla crisi di giunta alla parità:: "Il Prefetto ora ci incontri"

L’opposizione ha ufficialmente richiesto di essere ricevuta.

Dalla crisi di giunta alla parità:: "Il Prefetto ora ci incontri"

Crisi di giunta, procedure regolamentali, mancata condivisione dei contenuti e parità di genere. Sono questi gli argomenti su cui la minoranza ha chiesto di discutere con il prefetto: l’opposizione ha ufficialmente fatto richiesta al palazzo del governo di essere ricevuta per esporre tutte le questioni lasciate in sospeso dall’ultimo consiglio comunale. In primis, la fuoriuscita di Lina Lazzari dalla giunta, episodio che ha scatenato un vero pandemonio non solo all’indomani dell’addio, ma anche nell’assise dell’11 novembre, quando il sindaco Antonio Spazzafumo ha dato comunicazione della scelta fatta. Nello specifico si vorrebbe parlare della mozione d’ordine presentata da Annalisa Marchegiani, che con questa aveva chiesto di discutere il punto. Discussione che poi, per voto dello stesso consiglio, non è mai avvenuta. Secondo la minoranza, questa piega degli eventi non rappresenterebbe le prerogative del consiglio comunale, che "può procedere a valutazioni dell’operato del sindaco – recita la missiva inviata al prefetto – in ordine non al suo potere discrezionale di revoca, ma sull’uso che di tale revoca egli ha fatto, che non può discostarsi dall’interesse pubblico e dai principi costituzionali di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione".

Insomma, per i consiglieri di opposizione il primo cittadino avrebbe dovuto motivare la propria decisione: per la stessa ragione, anche Lina Lazzari aveva scritto una lettera al prefetto. Ma non finisce qui. La lettera cita anche il momento in cui l’ufficio di presidenza è stato chiamato a dirimere l’ammissibilità della mozione Marchegiani: i consiglieri dicono che nella composizione avrebbe dovuto figurare anche il vicepresidente, non solo il sindaco, il presidente del consiglio e il segretario generale. In generale, la missiva parla di "svilimento delle prerogative del consiglio comunale quale organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo".

In tal senso, si fa notare che le commissioni andrebbero convocate con maggiore frequenza e che i tavoli di lavori non andrebbero estesi solo alla maggioranza. Infine, la minoranza esporrà rimostranze anche sul rispetto della parità di genere in alcune società partecipate e nel nucleo di valutazione del comune. Insomma, tanta carne al fuoco, e soprattutto nessun alleggerimento dei toni da parte dell’opposizione, decisa a mettere in difficoltà l’amministrazione Spazzafumo su più fronti. La risposta del prefetto, comunque, non è ancora arrivata.

Giuseppe Di Marco