REDAZIONE ASCOLI

Cresce il grido d’allarme:: "Posti di lavoro da tutelare"

Dalla Cna alla Confcommercio: "Adesso occorrono strumenti straordinari"

Cresce il grido d’allarme:: "Posti di lavoro da tutelare"

Preoccupazione tra i lavoratori

Si susseguono le espressioni di preoccupazione e solidarietà ai 320 lavoratori, insieme alle proposte di soluzioni tempestive ed efficaci per evitare le disastrose conseguenze della chiusura della Beko per l’intero entroterra e il sistema economico. Per il vicepresidente della Cna di Ascoli Piceno area montana, Antonio Scipioni, "vanno tutelati i posti di lavoro di tutte le maestranze attive nel settore degli elettrodomestici a Comunanza, nella Valdaso e nella Vallata del Tronto. In ballo c’è il destino dell’intera area montana che, per invertire la tendenza, avrebbe bisogno di vedere applicato un differenziale contributivo e fiscale che agevoli gli investimenti e diventa fondamentale l’applicazione della Zona Logistica Semplificata (Zls)". "Si sta rischiando di sottovalutare il peso economico di un indotto che, nella sola Comunanza, è in grado di stimolare bar, ristoranti, negozi e servizi" secondo Luigi Passaretti, presidente Form.Art. Marche. La Cna Ascoli Piceno riferisce dati elaborati dal Centro Studi: dal 2018 a oggi, si sono persi 193 posti di lavoro (da 515 a 322) nella fabbricazione di elettrodomestici, un calo occupazionale del 37,5% che rischia di toccare quota 100% nel giro di pochi mesi. "La Beko: cronaca di una morte annunciata – secondo Francesco Balloni e Arianna Trillini, direttore e presidente Cna Ascoli Piceno –; bisogna intervenire con urgenza per tutelare il distretto e l’indotto di Comunanza. La Beko coinvolge oltre 2mila lavoratori e centinaia di piccole e medie imprese delle aree interne che, senza i volumi garantiti dalla multinazionale potrebbero scomparire in poche settimane. Senza lavoro e senza investimenti, la chiusura della Beko, genererebbe un effetto domino su tutte le aziende del territorio".

La Confcommercio Picena esprime solidarietà totale ai lavoratori, si mette a disposizione per iniziative di sostegno e invita a individuare provvedimenti finanziari e fiscali che alleggeriscano le imprese dell’entroterra. Infine, Ali Marche, attraverso il presidente Andrea Gentili e il direttore, Stefano Pompozzi, definisce ‘macelleria occupazionale’ il piano per l’Italia presentato dalla Beko Europe: "L’età media dei lavoratori dello stabilimento è di poco superiore ai 50 anni, e hanno più difficoltà in prospettiva di riassorbimento occupazionale. La giunta regionale pretenda subito dal governo informazioni sulla potenzialità operativa della golden power. Occorrono strumenti straordinari".

Marisa Colibazzi