REDAZIONE ASCOLI

Condannato per maltrattamenti Se la prende con la moglie malata "Ti venissero cento tumori"

Un anno e quattro mesi a un 69enne di Comunanza per le botte e i soprusi contro la sua consorte. Secondo l’accusa la umiliava in tutti i modi, oltre ad averla mandata più volte al pronto soccorso.

Condannato per maltrattamenti Se la prende con la moglie malata "Ti venissero cento tumori"

Il giudice del tribunale di Ascoli Matteo Di Battista ha condannato a un anno e quattro mesi di carcere un 69enne di Comunanza accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. L’imputato, difeso dagli avvocati Raffaele e Alessio Giammarino, è stato processato con rito abbreviato e condannato a pagare anche una provvisionale alla parte civile rappresentata dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti. Per questa vicenda l’uomo è sottoposto al divieto di avvicinamento alla parte offesa e di allontanamento della casa di famiglia.

Un rapporto tra due persone non più giovani che nel tempo si è deteriorato, tanto che la coppia ha avviato la fase di separazione, anche se all’epoca dei fatti i due vivevano ancora insieme, benché da separati in casa. Una situazione di malessere all’interno della coppia iniziata nel 2016 ma che è precipitata nei primi mesi del 2021 quando, secondo la denuncia della 62enne ascolana, suo marito avrebbe messo in atto una serie di azioni che l’hanno profondamente prostrata. Per il pubblico ministero Saramaria Cuccodrillo si tratta di vessazioni di ordine fisico, morale e psicologico. Epiteti e offese di ogni tipo sono state pronunciate contro la donna dal marito. Una frase però è particolarmente inquietante: "Ti prendessero cento tumori" avrebbe detto rivolgendosi a lei facendole rivivere le sofferenze patite in passato a causa di una grave malattia. L’uomo le avrebbe fatto dispetti in casa impedendole di svolgere mansioni, buttando le cose a terra, mettendo volontariamente in disordine e reagendo in malo modo quando lei glielo faceva notare. Non sarebbero mancate le minacce. "Tu la pagherai molto cara. Io non ti ammazzo, vado al bar, trovo un amico e ti faccio ammazzare". Tanti i litigi, anche per futili motivi, durante i quali l’uomo le avrebbe scagliato addosso piatti procurandole lesioni, dandole calci e cazzotti cercando anche di spingerla fuori casa. Insomma, negli ultimi anni la donna è stata costretta a vivere in un clima di terrore e di totale soggezione, soffrendo a livello fisico e psicologico a causa del comportamento inurbano del marito: temeva per la sua incolumità e per questo lo ha infine denunciato. Nel fascicolo processuale sono confluiti i referti medici che riferiscono di calci e schiaffi che hanno causato nella vittima lesioni e traumi e dei quali il giudice ha tenuto conto nell’emettere la sentenza di condanna dell’imputato.

Peppe Ercoli