La chiesa e il chiostro di Sant’Angelo Magno ad oggi sono il sito nelle Marche al primo posto della classifica provvisoria dei ‘Luoghi del Cuore’ del FAI. Sono quasi duemila i voti già assegnati a questo spettacolare complesso religioso ascolano nel censimento "I Luoghi del Cuore". Al primo posto nelle Marche e al 39° posto nella classifica nazionale. Una classifica in continuo mutamento. Son infatti già 450.000 i voti raccolti finora in tutta Italia a meno di due mesi dal lancio del 12° censimento, uno dei migliori risultati iniziali mai registrati in vent’anni di programma che conferma il desiderio dei cittadini di curare e tramandare il patrimonio di storia, arte e natura del Paese. Si potrà votare fino al 10 aprile 2025 su: iluoghidelcuore.it e sui moduli cartacei scaricabili dal sito. Migliaia di persone hanno infatti segnalato ad oggi oltre 20.000 luoghi in tutta Italia e molti si stanno unendo per promuovere la raccolta voti. Una mobilitazione virtuosa e carica di ottimismo, che coinvolge adulti e ragazzi, italiani e stranieri, ovvero chiunque abbia a cuore un luogo e voglia fare la propria parte per contribuire a salvarlo, curarlo, valorizzarlo e dargli un futuro. La Chiesa e il Chiostro di Sant’Angelo Magno erano parte di un monastero femminile di probabile origine longobarda, realizzato in posizione elevata rispetto all’abitato, nell’odierno Sestiere Piazzarola. Un’attestazione precisa risale al 1218, quando l’imperatore Ottone II ne fece dono al vescovo della città. Fu sede di monache benedettine, poi clarisse, fino al 1460, quando le religiose furono obbligate a trasferirsi lasciando il posto ai monaci olivetani. Dopo un breve passaggio ai camaldolesi nel 1830, il complesso fu soppresso e passò quindi al neonato Regno d’Italia nel 1861. Gravemente danneggiata dal sisma del 2016, la chiesa, chiusa da allora, era tornata al centro dell’attenzione cittadina nel 2018 grazie alla nona edizione del censimento del FAI "I Luoghi del Cuore", quando fu votata da quasi 5.000 persone. Dal censimento è partito poi un iter, lungo e complesso, conclusosi con l’approvazione di un progetto esecutivo di restauro, che porterà alla restituzione della chiesa alla città. La nuova partecipazione al censimento 2024 vuole porre l’attenzione sul chiostro seicentesco, decorato da 36 lunette che narrano la vita di San Benedetto, in un ricco ciclo affrescato anch’esso bisognoso di recupero.
Valerio Rosa