Colpi di pistola nell’autosalone. Perazzoli chiede di patteggiare

Due anni fa entrò nel negozio di Bolla ferendolo di rimbalzo: l’imputato spera nei lavori sociali

Colpi di pistola nell’autosalone. Perazzoli chiede di patteggiare

Colpi di pistola nell’autosalone. Perazzoli chiede di patteggiare

Ha chiesto di patteggiare a un anno e mezzo di reclusione condizionando la richiesta con la sostituzione della pena detentiva in lavori sociali. Stiamo parlando di Valentino Perazzoli, 46 anni immobiliarista di San Benedetto, per il quale la Procura di Ascoli ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio. Minaccia, lesioni e ricettazione le accuse che gli muove la Procura di Ascoli che dovrà dare il suo consenso alla richiesta di patteggiamento formulata ieri mattina. Difeso dall’avvocatessa Elisa Quaresima Perazzoli è comparso ieri in tribunale per l’udienza pre dibattimentale durante la quale ha formalizzato la richiesta che il giudice Angela Miccoli ha ammesso, in attesa del pronunciamento della magistratura ascolana. Parliamo dei fatti avvenuti il 22 novembre 2022, quando il sambenedettese entrò in un salone di rivendita di automobili di San Benedetto e sparò tre colpi di pistola; rimase ferito "di rimbalzo" il proprietario, l’ascolano Alessandro Bolla, che si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Mario Ciafrè. Il 46enne sambenedettese quel giorno si presentò nell’autosalone Hbs Automotive, puntando la pistola contro il volto di Bolla. Al grido "ti ammazzo" esplose un colpo verso il basso; poi – secondo l’accusa – tornò a puntare la Beretta in direzione di Bolla e mirò al fianco della scrivania dove l’imprenditore era seduto. Infine sparò il verso il pavimento per poi allontanarsi. Bolla non fu raggiunto direttamente da nessun proiettile. Quello sparato a terra provocò una scheggia che raggiunse e ferì l’imprenditore ascolano. Medicato all’ospedale di San Benedetto fu dimesso con una prognosi di 10 giorni per un trauma contusivo al primo metatarso e uno stato ansioso per quanto accaduto. Per la Procura, il ferimento è stato una conseguenza non voluta da Perazzoli che, di fatto, non ha mai mirato direttamente la pistola contro l’ascolano, ma solo nella sua direzione; altrimenti l’accusa sarebbe stata quella, ben più grave, di tentato omicidio, mentre deve rispondere di lesioni. Tra i due era in corso una diatriba di natura economica. Bolla aveva intrapreso un’azione civile per riavere 75.000 euro versati a Perazzoli quale acconto per l’acquisto di un appartamento all’interno del condominio Las Vegas sul lungomare di San Benedetto per il quale l’immobiliarista aveva vantato una procura a vendere firmata dalla proprietaria. "L’affare non è stato concluso e io non ho riavuto i miei soldi" lamentava Bolla. Per questi fatti Perazzoli è accusato di truffa in altro procedimento.

Peppe Ercoli