Ciip, il centrosinistra:: "Vogliamo la revoca"

Il 12 luglio vi sarà l’assemblea per il rendiconto del 2023 "Chiediamo l’azzeramento del consiglio d’amministrazione" .

Ciip, il centrosinistra:: "Vogliamo la revoca"

Ciip, il centrosinistra:: "Vogliamo la revoca"

Operazione Sato, il centrosinistra sambenedettese chiede la revoca della delibera con cui la Ciip ha approvato l’iniziativa volta ad acquisire la società, un’azione considerata strategica dal vertice della società partecipata, che però ha ricevuto parere negativo da parte della Corte dei Conti. Ma non finisce qui: la minoranza esorta il consiglio sambenedettese a chiedere la revoca degli amministratori della società stessa. Il punto verrà discusso nell’assise di domani pomeriggio per iniziativa di Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri, che già avevano avuto modo di opporsi alla decisione della Ciip. I due ricordano che, nell’assemblea del 6 maggio, 44 soci approvavano l’operazione di acquisizione della Sato. Fra questi anche quello di San Benedetto, che aveva deliberato in tal senso nel consiglio del 23 aprile grazie al voto compatto della maggioranza. Canducci e Bottiglieri però rammentano che, in merito al ‘rinforzamento industriale della Ciip’, la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti aveva dato parere negativo, citando quanto contenuto nel Tusp, riguardo all’acquisizione di partecipazioni societarie. Il 12 luglio avrà luogo la nuova assemblea dei soci Ciip per l’approvazione del rendiconto 2023. "Dopo l’intervento della Corte dei Conti – dice Canducci – presentiamo questa mozione, con cui chiediamo al consiglio di impegnare il sindaco a chiedere la revoca della delibera che ha autorizzato l’acquisizione della Sato, e a revocare l’autorizzazione rilasciata dal comune di San Benedetto. Il parere della magistratura contabile non blocca l’iter, ma se l’ente vuole andare avanti è previsto che debba presentare una motivazione analitica. I soci pubblici devono rispondere, non la Ciip. L’Anac ha dato l’ok, ma la Corte dei Conti dice che l’operazione non rappresenta un rafforzamento industriale. Per questo chiediamo la revoca degli amministratori e l’azzeramento del consiglio d’amministrazione".

Giuseppe Di Marco