Centrale stoccaggio Gas. Arriva la sentenza choc

Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso presentato dall’amministrazione. Il giudizio del Tar "non determina una riduzione della tutela dell’ambiente".

Centrale stoccaggio Gas. Arriva la sentenza choc

Il documento per la realizzazione è stato rilasciato nel 2014 ma ora è scaduto

È una vera e propria tegola, quella caduta sull’amministrazione comunale sulla questione della centrale per lo stoccaggio del gas. Alcuni giorni fa, infatti, il Consiglio di Stato ha emanato la sentenza rigettando il ricorso presentato mesi fa dal vertice di Viale De Gasperi. Appellandosi all’organo, l’ente rivierasco si era opposto alla sentenza con cui il Tar Lazio aveva annullato gli atti di diniego all’istanza di proroga richiesta da Gas Plus per la Valutazione d’impatto ambientale. Il documento, necessario per portare avanti l’iter di realizzazione della centrale, era stato rilasciato nel 2014 ma era scaduto nel 2019. Gas Plus aveva chiesto che la sua validità venisse prorogata ma i ministeri avevano respinto l’istanza. Il diniego era stato impugnato dalla società al Tar Lazio, che le aveva dato ragione. Pertanto, l’anno scorso, il comune di San Benedetto aveva deciso di impugnare la sentenza, affinché la proroga alla Via venisse negata. La strategia del ricorso si basava sul fatto che, secondo l’ente, la commissione Via aveva dato molta importanza al grado di ‘fragilità’ del territorio in cui era prevista la realizzazione della centrale, anche per i numerosi terremoti. Secondo la sentenza del Consiglio di Stato "nessuna delle contestazioni mosse dalla commissione Via in relazione alle varie matrici ambientali risulta muovere da effettivi cambiamenti riscontrati nell’ambiente o sul territorio, non ricollegabili alla normale e attesa evoluzione del contesto urbano e dello sviluppo sociale ed economico della zona". Non finisce qui. "La sismicità dell’area era, inoltre, anch’essa già nota al momento del rilascio dell’originario decreto di Via – continua la sentenza –essendo stata, tra l’altro, oggetto di numerosi approfondimenti, così come numerosi altri ambiti, nei quali devono essere esclusi mutamenti idonei a giustificare il diniego di proroga". In conclusione, per la magistraturala sentenza "non determina una riduzione della tutela dell’ambiente o delle garanzie di salvaguardia del territorio".

Giuseppe Di Marco