Caso variante ProMarche . Il Tar: "Ricorso improcedibile"

La Sezione Prima a due giorni dall’udienza ha negato l’avanzameno per "difetto di interesse".

Caso variante ProMarche . Il Tar: "Ricorso improcedibile"

L’Ad della società. Oreste Aquilone

Ricorso ’improcedibile’. Non si è fatto attendere a lungo, il Tar, sulla questione della variante ProMarche, che ha visto la cooperativa rivolgersi al tribunale amministrativo per annullare la delibera con cui la proposta è stata rifiutata dal consiglio comunale. La Sezione Prima, a due giorni dall’udienza di merito, ha dichiarato il ricorso "improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse". Cosa significa? Intanto va ricordato che la delibera del 15 giugno era stata impugnata perché al suo interno non erano stati rinvenuti motivi puntuali da collegare al rigetto. Nella sentenza, emanata ieri mattina, il Tar Marche ha affermato che "deve accogliersi l’eccezione di improcedibilità del ricorso sollevata in udienza da parte resistente" in quanto la delibera approvata nel consiglio del 3 settembre, che invece non è stata impugnata, pone alla base della decisione assembleare la questione delle varianti puntuali, a confronto con l’opzione per la variante generale al Piano regolatore.

Tale delibera, insomma, ha rappresentato un elemento di novità. "Nella specie, dunque – prosegue la sentenza – l’amministrazione non si è limitata a dichiarare l’esistenza di un suo precedente provvedimento, ma ne ha emanato uno nuovo, confermativo del precedente, alla luce di motivazioni, in parte, precedentemente inespresse". Da qui, pertanto, è scaturita l’improcedibilità.

Cosa succederà ora? Visto l’esito in primo grado, è possibile che la ProMarche abbia intenzione di impugnare la sentenza in Consiglio di Stato. La proposta della cooperativa, va ricordato, prevede la realizzazione di un impianto di stoccaggio a bassa temperatura per prodotti ortofrutticoli, da realizzare in variante per via dell’altezza massima raggiunta dall’impianto (circa 29 metri). Al progetto, peraltro, è stato riconosciuto un finanziamento Pnrr di 7.485.894 euro, su un investimento complessivo di 18.714.735 euro. L’impianto è stato oggetto di valutazione positiva da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e anche le conferenze dei servizi svoltesi per definire la questione hanno dato esito positivo. In consiglio, però, oltre alla minoranza anche Libera, Centro Civico Popolare e Rivoluzione Civica hanno votato contro.

Giuseppe Di Marco