GIUSEPPE DI MARCO
Cronaca

Caso ProMarche, sentenza attesa a marzo

Sarà emanata entro due mesi, la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso ProMarche, una questione che ha infiammato il...

Sarà emanata entro due mesi, la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso ProMarche, una questione che ha infiammato il...

Sarà emanata entro due mesi, la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso ProMarche, una questione che ha infiammato il...

Sarà emanata entro due mesi, la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso ProMarche, una questione che ha infiammato il dibattito in consiglio, generando divergenze nella stessa maggioranza. Giovedì scorso infatti è andata in scena l’udienza pubblica dell’appello presentato dalla cooperativa contro la sentenza di primo grado del Tar Marche, che lo scorso ottobre ha dichiarato "improcedibile" il ricorso "per sopravvenuto difetto d’interesse". La vicenda, che per mesi è stata protagonista di un acceso confronto in assise, parte dalla proposta di ProMarche, che avanzò l’idea di realizzare un impianto di stoccaggio a bassa temperatura per prodotti alimentari in via Pomezia, dove attualmente ha sede. Per fare questo impianto sarebbe stata necessaria una variante, visto che per quella zona il piano regolatore prevede un’altezza massima di 11 metri, mentre l’impianto raggiungerebbe i 28 metri. Nonostante l’esito positivo della conferenza dei servizi, il consiglio comunale bocciava la proposta, con il voto sfavorevole non solo dell’opposizione, ma anche di diversi gruppi di maggioranza, fra cui Centro Civico Popolare, Libera e Rivoluzione Civica.

La società dunque proponeva ricorso al tribunale amministrativo contestando il fatto di non aver ravvisato, nella delibera consiliare, motivazioni specifiche alla base del diniego. Data la situazione, lo scorso settembre il consiglio si riuniva in seduta urgente per definire tali motivazioni. Il responso del Tar non ha soddisfatto ProMarche, che ha deciso di impugnarlo presso l’organo di rilievo costituzionale. La maggioranza, insomma, si è spaccata sulla questione: a votare favorevolmente la delibera, oltre al sindaco Antonio Spazzafumo, furono anche Umberto Pasquali e Martina De Renzis, nonché Giselda Mancaniello e Barbara De Ascaniis di San Benedetto Viva. Il vertice della cooperativa, peraltro, ha più volte manifestato l’intenzione di voler risolvere la diatriba in collaborazione con il comune sambenedettese. Ciononostante il ricorso va avanti e così entro inizio marzo si dovrebbe conoscere la posizione del Consiglio di Stato. Il progetto presentato è stato oggetto di valutazione positiva da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, tanto che all’elaborato è stato riconosciuto un finanziamento Pnrr di 7.485.894 euro, su un investimento complessivo di 18.714.735. Una volta demolito il volume preesistente, il nuovo impianto occuperebbe una superficie di 4.634 metri quadrati.

Giuseppe Di Marco