Cani in auto o sul balcone al sole. Ecco gli errori da non fare

L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente lancia un appello ai proprietari di cani: evitare di lasciarli sul balcone o in auto durante il caldo intenso. Consigli per intervenire e sensibilizzazione contro l'abbandono animale.

Cani in auto o sul balcone al sole. Ecco gli errori da non fare

Cani in auto o sul balcone al sole. Ecco gli errori da non fare

Anche il mondo animale ha bisogno di una mano visti i picchi di calore, e così si rinnova l’appello dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) a tutti i proprietari di cani è molto chiaro e diretto: "Non lasciate mai i vostri cani sul balcone senza dare loro la possibilità di entrare in casa, ed ancora peggio non abbandonateli in questo periodo di caldo intenso". Per evitare che gli amici a quattro zampe soffrano, ci sono dei consigli stilati dagli esperti dell’Associazione italiana difesa animali ed ambiente che possono essere seguiti. "Se si vede un animale sul balcone e si conosce il padrone si deve intervenire invitandolo a mettere in sicurezza il cane, qualora non si trovi il padrone dopo che sono trascorse quattro ore si deve chiamare carabinieri, polizia o vigili urbani in modo che questi possano intervenire per metterlo in sicurezza. Quando invece l’animale è bloccato in una macchina, per prima cosa dobbiamo accertarci che ci sia effettivamente una situazione di pericolo per il cane. Se la temperatura esterna è molto elevata e l’auto è al sole, è probabile che ci sia un forno dentro l’abitacolo. Poco importa che ci siano pochi centimetri di finestrino aperto. La temperatura sarebbe comunque eccessiva. Un cane che salta da una parte all’altra dell’abitacolo e vi abbaia quando vi avvicinate al finestrino può trarre in inganno, sta semplicemente difendendo il suo territorio". Sulla stessa lunghezza d’onda lavora l’Enpa che rilancia anche quest’anno la campagna ‘Basta scuse’ puntando il dito sulla mancanza del senso di responsabilità che, spesso, induce le persone a darsi delle giustificazioni, plausibili, per compiere il gesto inqualificabile di abbandonare un animale.