Ascoli Piceno, 2 luglio 2024 – La Procura di Ascoli ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio a carico del 42enne di Acquasanta che il 5 gennaio 2024 causò alla guida della sua auto un incidente stradale in cui morì un cane a passeggio con la sua padrona, una veterinaria di 36 anni, rimasta ferita.
Difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, l’acquasantano deve difendersi dalle accuse di uccisione di animale aggravata, tentate lesioni personali aggravate colpose, lesioni aggravate, guida in stato di ebbrezza alcolica, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato di cosa sottoposta a sequestro. Secondo il capo di imputazione formulato dalla magistratura a seguito delle indagini dei carabinieri di Acquasanta, la sera del 5 gennaio scorso, agli sgoccioli delle festività natalizie, l’uomo si è messo alla guida della sua auto dopo aver bevuto ‘numerose birre’ fin dal pomeriggio.
Erano circa le 20 quando ha percorso la Salaria vecchia da Santa Maria verso Acquasanta. Sulla sua destra, a bordo strada, oltre la linea che delimita la carreggiata, procedeva a piedi la ragazza con al seguito due cani al guinzaglio. Secondo la ricostruzione, a quel punto dal centro della strada avrebbe virato indirizzando la sua auto contro il terzetto, senza rallentare e puntando verso i due cani, tanto da spingere la giovane a spostarsi repentinamente oltre il guard rail per evitare l’investimento; la fortuna della 36enne è stata che proprio in quel punto c’era un’apertura.
Il 42enne ha proseguito verso la città termale, ma poco dopo è ricomparso dalla direzione opposta, verso Santa Maria. La ragazza, spaventata per quanto era accaduto poco prima, ha attraversato la strada coi cani, spostandosi il più possibile oltre la carreggiata. C’era però il muro di una scarpata e non ha potuto mettere a riparo sé stessa e i sui animali. L’auto guidata dal 42enne acquasantano è piombata a forte velocità colpendo lei al fianco sinistro e uno dei due cani, Lady, mentre l’altro è fuggito. La donna è rimasta contusa ad una spalla, a un braccio, alla mano sinistra per una prognosi di 15 giorni. Il cane, una femmina di razza meticcia, è morto la notte successiva.
L’autista della vettura è fuggito, ma è stato successivamente raggiunto dai carabinieri in un bar; palesemente alterato dall’alcol, si è scagliato contro di loro, fino a che non è stato ammanettato. L’auto è stata sequestrata e affidata al fratello, ma nei giorni successivi l’imputato l’ha portata in una carrozzeria per sostituire lo specchietto laterale destro, danneggiato nell’incidente causato.