MARCELLO IEZZI
Cronaca

Cane molecolare ‘salva vite’ muore su un pozzetto della rete elettrica. Il saluto straziante del padrone

Si sospetta una folgorazione. I carabinieri stanno indagando. Il padrone di Byron: “Ho perso in un attimo un compagno di vita coraggioso e generoso”

Byron e il suo padrone Massimiliano Galletti

San Benedetto del Tronto, 27 febbraio 2023 - I Carabinieri stanno lavorando per accertare le cause dell’improvvisa morte di un cane Labrador addestrato, di nome Byron e tenuto al guinzaglio dal padrone, mentre camminava sul marciapiede di via Giovanni XIII a San Benedetto. Secondo la prima ipotesi l’animale si sarebbe accasciato, morendo sul colpo, mentre stava passando sopra un pozzetto della rete elettrica dell’illuminazione pubblica.

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L’episodio è accaduto in tarda serata, intorno alle 21,30. In quel punto la metà del marciapiede è recintata per la presenza di un paio di cantieri. Il proprietario del cane ha subito dato l’allarme e sul posto si sono recati i vigili del fuoco che hanno fatto delimitare l’area interessata e poi un veterinario dell’Ast e i carabinieri della compagnia di San Benedetto che stanno indagando per accertare le cause della morte del cane e le eventuali responsabilità.

La presunta folgorazione del cane, al momento, resta tra le ipotesi più accreditate, ma si dovranno eseguire tutti gli accertamenti data la gravità dell’accaduto. La carcassa dell’animale è stata messa a disposizione per gli accertamenti che saranno eseguiti nelle prossime ore.

Il marciapiede di via Giovanni XXIII dov'è avvenuto l'episodio
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Il messaggio del padrone di Byron

“Sono Massimiliano Galletti, il padrone di Byron, il cane ucciso da una scarica elettrica sprigionatasi dal pozzetto di un palo della pubblica illuminazione domenica sera”. Inizia così il messaggio del padrone del labrador, arrivato a ‘il Resto del Carlino’.

"Non voglio parlare del fatto e delle responsabilità, se ne occuperà chi ha il compito di farlo – continua –. Vorrei solo dire che ho perso in un attimo un compagno di vita coraggioso e generoso, che non si è mai risparmiato in tutte le attività di ricerca che abbiamo compiuto insieme nei suoi 10 anni di servizio. Byron era un cane molecolare, con una spiccata sensibilità, capace di inseguire le tracce di persone smarrite nelle situazioni più difficili: nelle attività dell’Associazione Nazionale Carabinieri e del Soccorso Alpino, Byron è stato un riferimento per tanti soccorsi in montagna molte delle quali salvate proprio grazie al suo fiuto, nella ricerca di persone scomparse, di sopravvissuti tra le macerie del terremoto di Umbria e Marche del 2016, in quelle susseguenti all’omicidio Sarchiè, nel recupero dei corpi dei piloti morti nello scontro dei Tornado del 2014. Byron non era solo un cane, è stato un essere speciale, di cuore immenso, di affetto sconfinato, che ha svolto un ruolo importante per la nostra società. Così vorrei fosse ricordato”.