Ha subìto ieri una improvvisa accelerazione l’inchiesta della Procura di Ascoli su quanto avvenuto il cinque gennaio scorso ad Acquasanta quando un automobilista ha investito e ucciso un cane portato al guinzaglio da una veterinaria del posto che aveva al seguito un altro cane, rimasto illeso. La donna è rimasta leggermente contusa in varie parti del corpo, essendo caduta rovinosamente a terra a seguito dello strattonamento provocato dal guinzaglio. Per ordine del procuratore capo del tribunale di Ascoli Umberto Monti, ieri è stata sequestrata l’auto del 40enne di Acquasanta che al momento è indagato a piede libero.
I carabinieri del Nucleo radiomobile di Ascoli lo hanno infatti denunciato per le ipotesi di reato di uccisione di animale, rifiuto di essersi sottoposto all’alcol test e resistenza a pubblico ufficiale. I militari dell’Arma ieri pomeriggio si sono recati a casa dell’acquasantano notificandogli il decreto di sequestro firmato da Monti. Hanno perquisito la vettura, una Alfa Romeo 147, per una buona mezzora e poi l’hanno portata via per sottoporla ad ulteriori accertamenti scientifici. La magistratura ascolana vuole vederci chiaro sulla dinamica dell’accaduto. Attraverso l’avvocato Umberto Gramenzi il 40enne ha fatto sapere di essere dispiaciuto per quanto accaduto, ma che non è stato assolutamente un gesto volontario quello di puntare l’auto verso il terzetto composto dai due cani e dalla dottoressa che, ultimato il suo turno nell’ambulatorio veterinario, stava tornando a casa percorrendo la strada verso la zona di Santa Maria.
Ha detto di non essersi reso conto di aver investito il cane, anche perché annebbiato dall’alcol che aveva bevuto in precedenza e che probabilmente ha avuto un ruolo determinante su quanto accaduto.
Il racconto della dottoressa ai carabinieri è però di tutt’altro altro tenore. Ha riferito di essere stata superata una prima volta dall’auto nera, con l’autista che ha suonato insistentemente il clacson e di essersi istintivamente spostata verso il muro di contenimento al lato della strada; l’auto poco dopo si sarebbe di nuovo materializzata alle sue spalle e, quando l’ha affiancata, avrebbe sterzato improvvisamente verso lei e i cani, travolgendone uno. Se gli accertamenti che verranno eseguiti sull’auto del 40enne confermeranno questa ricostruzione, vale a dire un investimento volontario, la posizione dell’acquasantano si aggraverebbe di molto perché gli potrebbe essere contestato l’aver messo in pericolo anche l’incolumità della dottoressa.
Peppe Ercoli