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Cane investito e ucciso: "Ma non lo avevo visto"

Il 40enne di Acquasanta si difende, l’avvocato: "È stato un incidente". Versione diversa da quella della veterinaria che ha parlato di gesto volontario.

Cane investito e ucciso: "Ma non lo avevo visto"

La Procura di Ascoli vuole vederci chiaro sulla dinamica di quanto avvenuto venerdì sera ad Acquasanta quando un 40enne del posto ha investito con la sua auto un cane, uccidendolo. E’ stato un mero incidente o si è trattato di un gesto volontario che avrebbe potuto coinvolgere gravemente la donna che aveva al guinzaglio l’animale deceduto e un altro cane? I carabinieri del Nucleo radiomobile di Ascoli lo hanno denunciato a piede libero per le ipotesi di reato di uccisione di animale, rifiuto di essersi sottoposto all’alcol test e resistenza a pubblico ufficiale. Accuse già piuttosto gravi ma, se gli ulteriori accertamenti in corso dovessero accertare una volontarietà, la posizione del 40enne di Acquasanta si aggraverebbe. "Il mio assistito mi ha assicurato che è stato un incidente e che non ha assolutamente cercato di investire volontariamente nessuno" commenta l’avvocato Umberto Gramenzi che assiste l’acquasantano. "E’ dispiaciuto molto per quello che è successo, per il cane e per la signora che lo aveva al guinzaglio e che è caduta a terra. Mi ha riferito di non conoscerla e di non essersi accorto di aver investito involontariamente il cane e che quando si è reso conto dell’accaduto è tornato indietro". Una versione che contrasterebbe col racconto della veterinaria di Acquasanta che ha riferito di un’auto che ha sorpassato una prima volta lei e i cani suonando il clacson per proseguire verso la frazione di Santa Maria; la stessa auto le sarebbe quindi comparsa una seconda volta alle sue spalle e, nell’affiancare lei e i suoi cani, avrebbe improvvisamente sterzato nella loro direzione prendendo in pieno ’Lady’: il cane è morto alcune ore dopo nonostante tutti i tentativi posti in atto per salvargli la vita.

Illeso l’altro cane che era a passeggio con la donna, a sua volta caduta a terra a seguito dello strattonamento causato dal guinzaglio: ha riportato qualche ferita non grave in varie parti del corpo. L’investitore è stato fermato successivamente dai carabinieri. Era davanti ad un distributore automatico di sigarette. Il suo legale precisa che non è andato al bar. Si è però rifiutato di sottoporsi all’alcoltest quando è arrivata la pattuglia dei carabinieri ed ha opposto resistenza ai militari dell’Arma che volevano farlo salire sull’auto di servizio per condurlo in caserma. La magistratura ascolana sta valutando la posizione del 40enne.

Peppe Ercoli