"La pioggia manda in tilt l’agricoltura". E’ il grido di allarme di alcuni agricoltori e allevatori, che dopo questi intensi giorni di pioggia non sanno più a che santo votarsi e temono per il futuro delle loro aziende. "I danni delle piogge – dichiara l’allevatore Antonio Ricciotti – sono tanti, a rischio il lavoro di un anno. Vedere il grano a terra suscita tanta preoccupazione. In tempi normali, si arriva a produrre tra i 40 ed i 50 quintali ad ettaro. E’ del tutto ipotizzabile che, oggi, non si supereranno i 25. Disastrosa è la previsione anche per i foraggi, alimento di base per gli animali; non si andrà, per questo raccolto, oltre la metà; a tutt’oggi, in alcune zone non abbiamo ancora falciato l’erba, inoltre il fieno recuperato non è di qualità, non c’è stato il sole per la stagionatura. Registriamo anche una grave perdita della produzione del latte degli animali, di circa il 50%. Ci rivogliamo alla Regione per sottolineare che si sta riducendo paurosamente il valore economico di sulla, cereali, trifoglio, erba medica e quant’altro occorre per nutrire il bestiame. Assistiamo impotenti a smottamenti, allagamenti, straripamenti, serre spazzate via dalla furia dell’acqua e ciò che si riesce a salvare, a causa della pioggia ammuffisce, con pesanti ripercussioni sulla frutta di stagione. Il caso emblematico è quello delle ciliegie: costano più di 10 euro, ma noi coltivatori non guadagniamo nulla. Le aziende agricole non possono essere lasciate sole ad affrontare questi cambiamenti climatici".
Maria Grazia Lappa