VALERIO ROSA
Cronaca

Caldo anomalo, già finita la vendemmia 2024

Cambiamento climatico: le temperature record e la siccità hanno fatto anticipare la raccolta a fine settembre

Per le alte temperature e la siccità dell’estate la vendemmia è già completata, con due settimane di anticipo

Per le alte temperature e la siccità dell’estate la vendemmia è già completata, con due settimane di anticipo

Ascoli, 10 ottobre 2024 – Con almeno due settimane in anticipo rispetto al passato si è chiusa la vendemmia per quanto riguarda il 2024. Di solito, infatti, per i rossi delle uve Montepulciano si aspettava almeno la metà di ottobre ma quest’anno già a fine settembre molte cantine hanno già concluso tutte le operazioni in vigna.

Segno evidente di un cambiamento climatico che anche in questi giorni sta confermando la sua mutevolezza visto che ieri si sono toccati di nuovo i 27 gradi all’ombra dopo giornate quasi invernali. E per i prossimi gioni le temperature massime resteranno oltre le medie stagionali, per rientrare poi nel range durante le ore notturne.

Il grande caldo e le poche piogge hanno accelerato la maturazione delle uve, poi è arrivata anche la grandine e le cosiddette ‘bombe d’acqua’ a rovinare parte del raccolto per cui la quantità anche quest’anno sarà ridotta. Niente a che vedere con le percentuali disastrose dello scorso anno quando le viti furono attaccate dal fungo della peronospora, ma di certo le previsioni sul raccolto a Primavera erano molto più confortanti. I vini Piceni annata 2024 saranno comunque molto buoni, di grande qualità, ma molte aziende dovranno fare i conti con una perdita in quantità di quasi il 20% in meno.

Il risultato è una vendemmia che, seppur più contenuta in quantità, promette una qualità media buona, con alcune aree meno colpite dalla grandine, che segnano punte di eccellenza. L’andamento climatico come detto ha spinto a raccogliere alcune varietà in anticipo, soprattutto nelle aree più colpite dalla carenza idrica, ma la completa maturazione delle uve è stata il vero punto di forza di quest’annata. In un contesto sempre più dominato dall’incertezza climatica, la qualità diventa quindi il vero fattore discriminante per il successo del settore vitivinicolo del Piceno.

Come sottolineato dal presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, mai come quest’anno il ruolo dell’enologo si rivelerà cruciale: la competenza tecnica ha infatti permesso di compensare gli squilibri creati dalle avverse condizioni climatiche, sia nella gestione del vigneto che nella trasformazione in cantina.