Buona la prima per JazzAp. Al sax c’è Enzo Favata

"Il concerto avrà tante sorprese e tanto coinvolgimento per il pubblico e mi accompagnerà nel concerto di stasera il quartetto ’the Crossing’".

Buona la prima per JazzAp. Al sax c’è Enzo Favata

Buona la prima per JazzAp. Al sax c’è Enzo Favata

C’è grande attesa per il concerto a ingresso gratuito in pro-gramma questa sera alle ore 21.30 in Piazza del Popolo del quartetto ’The Crossing’ di Enzo Favata: il Maverick del Jazz Italiano. Il primo dei tre appuntamenti di questo weekend nel ricco programma di JazzAp.

Favata è già stato ad Ascoli o sarà la sua prima volta?

"Sono stato ospite del Cotton Jazz Club di Emiliano D’Auria e ho trovato un grande calore del pubblico. Quando mi hanno chiesto di suonare in Piazza del Popolo ho subito accettato anche se mi ero preso qualche giorno di vacanza qui in Sardegna prima di partire per un tour nel Nord Europa".

Cosa proporrà al pubblico ascolano?

"Intanto spero che ci sia tanta gente perché il concerto contiene tante sorprese e anche il coinvolgimento del pubblico. Sarà un mix musicale fresco, con vibrafono ed elettronica, piano elettrico, synth, basso e batterie che creano atmosfere meravigliosamente leggere e vivaci per il mio sassofono e il clarinetto".

In questi anni ha spesso cambiato formazione con l’alternanza di tanti artisti: come mai?

"The Crossing è il nome della band, del mio 17esimo disco ma soprattutto di un progetto modulare che nasce con l’idea di utilizzare musicisti che hanno una stessa concezione, ma con differenti estrazioni, età, ispirazione e background. Ho fatto un disco con la bravissima bassista Rosa Brunello poi ho deciso di lavorare più con le tastiere con più elettronica, con una ‘tavolozza di colori diversa’ utilizzando diversi strumenti e ‘attraversando’ proprio come prevede ‘The Crossing’, stili e di tipi di musica diversi. Per interpretare queste nuove suggestioni e colori sonori, ci saranno con me il pianista e producer Fabio Giachino, al vibrafono Pasquale Mirra, con-siderato uno dei maestri di questo strumento e Marco Fratti-ni alla batteria acustica ed elettronica".

Sta producendo tanta musica in questo periodo: cosa è scattato nella sua mente?

"Nei miei brani c’è tanta Africa e Oriente, sonorità vintage, elettronica e timbri di strumenti etnici e. Il tutto allo scopo di creare un dialogo tra passato e contemporaneità. Il pubblico si è un po’ allontanato dal jazz perché tanti artisti hanno pensato più ai propri virtuosismi che alla musica d’insieme e pensate che con Black Lives Matter ci sono anche campionamenti delle voci di Steve Biko, Fela Kuti e Malcolm X. Insomma, non ci si annoia davvero".

Valerio Rosa