Brindare all’8 Marzo senza dimenticare le battaglie

L'articolo riflette sull'importanza dell'8 marzo come occasione di celebrazione e riflessione sulla parità di genere. Sottolinea la necessità di combattere le discriminazioni e di lavorare insieme per un futuro equo e inclusivo.

Brindare all’8 Marzo senza dimenticare le battaglie

Brindare all’8 Marzo senza dimenticare le battaglie

Cara Lucilla,

Chi vuole festeggiare l’8 marzo lo faccia pure, ogni scusa può essere buona per sorridere, brindare, indossare un vestito nuovo, far girare l’economia. Senza dimenticare quanta strada c’è ancora da fare, quanti passi da compiere, quante battaglie da vincere prima di festeggiare, prima di poter dire che siamo arrivati, che siamo pari, che possiamo ripartire fianco a fianco con i maschi. Giulia Cecchettin è stata un segno di svolta, con la sua storia, con la vicenda di un maschio che non poteva sopportare di essere superato. Poi ci sono state tutte le altre che si sono viste spezzare la vita da chi avrebbe dovuto amarle e proteggerle. Bisogna dunque partire da qui, prima che dai mazzi di mimosa, raccontare una storia diversa fatta di rispetto e di parità vera, di partenze alla pari, tra maschi e femmine, per poter arrivare al traguardo insieme, con la certezza di esserselo meritato. Alla fine non sarà l’8 marzo a cambiare la storia, saranno le donne stesse a trovare una strada nuova, per arrivare al futuro da protagoniste, lasciando i casa i papà a fare i padri, riuscendo a fare carriera, conquistando i posti di potere, sfondando un soffitto di cristallo che ci pesa in testa da troppo tempo.