Concessioni demaniali, aste e direttiva Bolkestein: la riviera delle palme si divide sulla protesta da portare avanti contro governo e Ue per l’annosa diatriba sul demanio marittimo. Diversi titolari di chalet infatti si faranno parte attiva nell’iniziativa lanciata da Sib Fipe Confcommercio e Fiba Confesercenti, ma molti altri non considerano valida l’idea di entrare a gamba tesa sulla stagione turistica. Cosa succederà oggi? Ogni decisione è a discrezione individuale, e quindi è probabile che non si assisterà ad un fenomeno definito, bensì ad adesioni sparse a macchia di leopardo. "Il nostro chalet rientra nell’iniziativa di protesta: aderiremo per dare un segnale – dice Marco Giacomozzi, dello chalet ‘Siesta’ – Non è una scelta facile, siamo costretti a farlo a discapito dei nostri stessi interessi, ma molti di noi lo ritengono necessario per porre fine a questi continui rinvii da parte del governo. Voglio far notare che a scontare le conseguenze delle aste sarà soprattutto il cliente: noi alla fine potremmo anche beneficiare di indennizzi, ma è sul cliente che si riverseranno i maggiori costi. Domani – oggi, nda – apriremo alle 9 anziché alle 7". Sulla stessa lunghezza d’onda anche Corrado Capriotti: "Anche noi apriremo alle 9 anziché alle 7: non solo gli ombrelloni, ma anche il bar – afferma il titolare dello chalet ‘Rivabella’ –. Penso che un’azione forte di questo tipo possa realmente sensibilizzare cittadini, turisti e istituzioni". Ma c’è anche chi non condivide lo spirito dell’iniziativa. "Non sono d’accordo per la forma della protesta – commenta Giuseppe Ricci, dello stabilimento ‘Stella Marina’ - Dovremmo sensibilizzare la politica e non penalizzare il turista, che invece deve sostenerci. I motivi sono giusti e per questo, tutte le mattine da più di un mese vado in battigia e cerco di comunicare i nostri disagi alla clientela. La cosa importante è far capire ai visitatori che, se in questo settore entreranno le multinazionali, il servizio cambierà totalmente. Ho amicizie fidelizzate anche da quattro generazioni, ho visto bambini crescere e fidanzati sposarsi: questo è il nostro mestiere. Forse per qualcuno non vale niente, ma noi non siamo d’accordo. Bisogna trovare una formula che risolva il problema: noi da anni proponiamo il diritto di superficie con riscatto, che sarebbe vantaggioso anche per l’erario. Ma ad occuparsene deve essere il consiglio dei ministri italiano, non l’Europa. Il turismo è un perno della nostra economia, in questo comparto lavorano migliaia di famiglie: i concessionari vanno salvaguardati e quindi bisogna insistere sul fatto che la risorsa spiaggia non scarseggia. Invito la presidente Meloni a San Benedetto, perché si renda conto della questione".
Giuseppe Di Marco