
Parte del gruppo Ape Marche e Ascoli
"Ricordo in quegli anni di buio totale e di prime ricerche autonome su internet, di aver trovato quasi per caso il profilo social dell’A.p.e.: da li è scattato subito il desiderio di dare il mio contribuito per dare aiuto alle altre ragazze". Sembra un paradosso, eppure riconoscere di essere affette da endometriosi, una malattia che colpisce circa 190 milioni di donne in Italia, non è così semplice. "E’ spesso sottovalutata o confusa con i normali dolori mestruali" conferma Benedetta Di Lorenzo, volontaria dell’Associazione Progetto Endometriosi.
Di Lorenzo, quali sono le principali difficoltà nel farla riconoscere e comprendere?
"L’endometriosi è spesso sottovalutata o confusa con i normali dolori mestruali, sia dalle persone comuni che da alcuni medici e questo porta a diagnosi tardive. I sintomi possono variare molto da persona a persona, il che rende la diagnosi ancora più complicata. Inoltre, c’è una forte tendenza a normalizzare il dolore mestruale intenso, come se fosse qualcosa con cui una donna debba semplicemente convivere. Purtroppo, trovare cure adeguate non è sempre facile: i centri specializzati sono pochi e spesso le pazienti devono affrontare lunghi viaggi e costi elevati".
Quali sono i segnali a cui le donne dovrebbero prestare attenzione per una diagnosi precoce?
"I segnali da non ignorare sono cicli molto abbondanti e dolorosi, dolore pelvico forte, problemi intestinali o urinari, dolori durante i rapporti sessuali, stanchezza cronica, cistiti ricorrenti, infertilità e dolori del pavimento pelvico. Il dolore può diventare invalidante e compromettere la vita lavorativa, familiare e sociale. Io, per esempio, ho ricevuto la diagnosi durante l’università, ma i problemi erano iniziati già al liceo. Spesso venivo etichettata come la ragazza che ‘saltava la scuola facilmente’ o che ‘usciva poco’. Solo grazie alla mia famiglia e al mio compagno, che hanno preso sul serio il mio dolore, ho deciso di cercare aiuto in un centro specializzato".
Cos’è l’A.p.e e qual è la sua missione?
"L’Associazione Progetto Endometriosi è un’associazione nazionale fondata nel 2005 dalle pazienti per le pazienti. Il nostro obiettivo principale è diffondere informazioni sull’endometriosi perché, ad oggi, la consapevolezza è l’unico strumento di prevenzione. Organizziamo conferenze, incontri di formazione e progetti per migliorare la diagnosi e la gestione della patologia".
Quali iniziative avete realizzato nel territorio ascolano?
"Ogni marzo, che è il mese della consapevolezza sull’endometriosi, organizziamo eventi di sensibilizzazione. Uno di questi è ‘I fiori della consapevolezza’, un’iniziativa per raccogliere fondi per le attività dell’associazione. Un altro progetto importante è ‘Vetrine consapevoli’, che coinvolge negozi e farmacie. Per la prima volta, anche alcune attività commerciali di Ascoli e provincia hanno aderito, esponendo cartoline con un QR code che rimanda al nostro sito, dove si trovano risorse utili per le donne".
Ottavia Firmani