La BCC Banca del Piceno in aiuto delle famiglie fragili del territorio. Lo fa attraverso le Caritas diocesane di Ascoli – San Benedetto e di Fermo. Ieri il presidente Sandro Donati, alla presenza del consiglio di Amministrazione dell’Istituto di Credito, ha ricevuto i vescovi Giampiero Palmieri e Rocco Pennacchio per la consegna del contributo di 30 mila euro destinati a sostenere le Caritas del territorio. In apertura è stato evidenziato che 5,7 milioni di persone vivono in uno stato di indigenza, quasi un decimo della popolazione italiana: in 269.689 sono state accompagnate nel corso del 2023 dai servizi Caritas. Dal 2015 a oggi il numero delle persone in difficoltà è cresciuto del 41,6%.
"Il ruolo della nostra Banca – ha affermato il presidente Donati- è stare vicino al territorio e la BCC di Acquaviva è l’unica che sta accanto alle persone più umili. Abbiamo iniziato a sostenere la Caritas nel 2022, tranne un anno di stop, ma dal mio mandato il contributo sarà costante e cercheremo di incrementarlo".
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore generale Gabriele Illuminati che ha evidenziato come la finalità della BCC del Piceno sia anche quella di sostenere il territorio destinando parte degli utili ad Enti e Associazioni. Il vescovo di Fermo, Rocco Pennacchio ha affermato che per quanto importante possano essere questi contributi, non saranno mai risolutivi.
"La Chiesa è chiamata a dare dei segni, la Caritas mette dei segni di cambiamento lungo la strada, ma non a risolvere la povertà. C’è bisogno della solidarietà di tutti e dell’ascolto di tutti".
Il vescovo di Ascoli Gianpiero Palmieri ha aggiunto invece che il disagio negli ultimi anni è cresciuto soprattutto fra le giovani generazioni portando ad esempio che su nove richieste di aiuto per cure mediche finalizzate a combattere il disagio psicologico giovanile ne viene accolta di solito solamente una.
"L’impegno della Banca del Piceno – ha aggiunto Donati – è finalizzato a supportare l’azione svolta dalle Caritas del territorio con l’intento di valorizzare e coltivare la potenzialità di tutte le persone che rischiano di rimanere ai margini. Proprio per raggiungere questo obiettivo occorre mettere a fattor comune tutti i soggetti che operano a livello territoriale come la Chiesa, la Caritas, il terzo settore, le Associazioni e le Banche cooperative che, mantenendo un’autonomia decisionale legata al territorio riescono e rilevare le esigenze delle persone".
Marcello Iezzi