La capitaneria di porto di San Benedetto continua negli accertamenti sull’affondamento dell’imbarcazione da diporto di 14 metri, avvenuta a largo della Sentina di Porto d’Ascoli, partita domenica da Pescara e diretta a Porto Garibaldi, in provincia di Ferrara. Il natante, dopo il salvataggio delle due persone che si trovavano a bordo, da parte dell’equipaggio dell’imbarcazione Alex di Giulianova e della motovedetta della capitaneria di porto di San Benedetto, è colato a picco a una profondità di circa 12 metri. L’armatore e il comandante non hanno ancora comunicato le intenzioni e le eventuali modalità di recupero del relitto, che risulta segnalato con le boe disposte dalla capitaneria di porto. Per l’autorità marittima, a ogni buon conto, non ci sono elementi per il rischio inquinamento marittimo, poiché il serbatoio del natante era quasi a secco, tanto che il comandante aveva programmato una sosta tecnica nel porto di San Benedetto per poi proseguire alla volta di Porto Garibaldi. Nessun problema neppure per quanto riguarda lo scafo che è completamente di legno. Per questi motivi, da parte della capitaneria, nulla osta se l’armatore dovesse decidere di lasciare il relitto del natante in mare.
CronacaBarca affondata e colata a picco Potrebbe restare in fondo al mare