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Bambinopoli, doccia gelata: la gara è andata deserta

Nessuna delle due offerte presentate è stata ammessa. Incertezza sul futuro. dell’area di viale Buozzi.

L’ex bambinopoli

L’ex bambinopoli

Giorni difficili per l’amministrazione comunale. Il vertice di Viale De Gasperi difficilmente riuscirà ad affidare in tempi brevi l’area dell’ex Bambinopoli. Nessuna delle due offerte presentate, infatti, è stata ammessa, e quindi la gara è andata deserta. Si ricorderà che in comune erano pervenute due offerte in risposta al bando scaduto esattamente sette mesi fa: emanato a fine dicembre 2023, l’avviso era rimasto valido fino al 13 febbraio. Considerando l’esiguità delle proposte, la procedura è andata avanti con tempi dilatatissimi e si è trascinata fino al termine del periodo estivo. Fino al consiglio del 10 settembre, dove Annalisa Marchegiani, da sempre attiva sull’argomento, è tornata a chiedere lumi sulla questione. Il vicesindaco Tonino Capriotti, in quella sede, ha fornito una risposta: "E’ rimasto un dubbio, riguardante la situazione debitoria nei confronti dell’ente. La risposta è arrivata pochi giorni fa e al momento della valutazione di questa risposta chiuderemo, spero, questo bando".

E ieri pomeriggio, la doccia gelata: "In esito alla trasmissione degli atti di gara – recita la determina dirigenziale – e alla positiva valutazione delle operazioni svolte dalla commissione, si è provveduto ad attivare le procedure per la verifica, nei confronti dei concorrenti posti in graduatoria, dell’assenza delle cause di esclusione e del possesso dei requisiti previsti dall’avviso". Cosa ne è emerso? Che "le verifiche nei confronti di entrambi i concorrenti – prosegue l’atto – hanno dato esito negativo". Gara deserta, pertanto, ’per assenza di offerte ammissibili’. La lunghissima procedura, quindi, si è conclusa con un nulla di fatto, e ora ci si chiede quale futuro attenda l’area di viale Buozzi. L’idea è di pubblicare nuovamente il bando a stretto giro e ripetere tutta la trafila, ma è possibile che la strada da percorrere sia ben più tortuosa: uno dei due offerenti, infatti, potrebbe opporsi alla chiusura del procedimento e fare ricorso. In entrambi i casi, la riapertura della Bambinopoli è rinviata a data da destinarsi: se anche l’area venisse data ad un nuovo concessionario entro tempi apprezzabili, questo dovrebbe effettuare lavori di sistemazione del bene, prima di riaprirlo e avviarvi la propria attività. Il secondo caso, ovviamente, renderebbe l’iter molto più lungo, dati i tempi di un eventuale contenzioso. D’altronde il piatto è ricco: il bando prevede l’affidamento del chiosco e della superficie verde (2.500 metri quadri) per 10 anni, a fronte di un canone annuo di 13.165,50 euro.

Giuseppe Di Marco