Ascoli Piceno, 3 settembre 2024 – Poco meno di tre anni: è questa la boccata d’aria che l’Europa potrebbe concedere ai balneari prima di avviare la nuova assegnazione del demanio marittimo tramite procedura di evidenza pubblica. Dal confronto fra governo italiano e Commissione Ue, infatti, starebbe emergendo una riforma di settore che fisserebbe al 30 giugno 2027 la data ultima per l’indizione delle gare da parte delle amministrazioni locali.
Questa possibile conclusione dell’annosa diatriba sulla direttiva Bolkestein, viene accolta con timido favore da parte della categoria: "Da una parte siamo soddisfatti – dice Sandro Assenti, presidente regionale di Confesercenti e titolare di Bagni Andrea – perché fino a poco tempo fa sembrava che nell’arco di 90 giorni le concessioni sarebbero andate all’asta. Ci si è resi conto che questo non sarebbe stato possibile, dato che le amministrazioni comunali non sono pronte, e visto che siamo ancora in attesa della mappatura della risorsa spiaggia. Per la Bolkestein, infatti, le procedure di evidenza pubblica vanno attivate nel caso in cui questa risulti scarsa. Dall’altro lato, però, bisogna dire che in questo modo si sta ancora una volta rinviando la soluzione della questione. L’importante sarà prevedere degli indennizzi per coloro che hanno investito migliaia, o persino milioni di euro, contribuendo a delineare un format turistico unico, in termini di accoglienza e fidelizzazione della clientela".
A parte le aste , con lo schema in corso di definizione, le attuali concessioni rimarrebbero valide fino al 30 settembre 2027, con possibilità di prorogarle al 31 marzo 2028 nel caso in cui sia difficile, per un’amministrazione, indire la procedura di assegnazione. La discussione, insomma, si sposta sul punto degli indennizzi. "Con il rinvio al 2027 – aggiunge Enrica Ciabattoni, presidente provinciale Sib Confcommercio e titolare dello chalet Nettuno – abbiamo l’opportunità di confrontarci con il nostro governo e capire cosa debba essere previsto per gli attuali concessionari. Ritengo che l’indennizzo sia necessario, anche perché molte persone hanno una percezione sbagliata del balneare. I titolari degli chalet lavorano almeno da aprile a ottobre per assicurare il meglio al turista, affrontando spese notevoli. Un lettino oggi costa fino a 140 euro, un ombrellone 120, e una sedia tra 70 e 90 euro. A ciò si aggiunga il costo di manutenzione e pulizia, e si moltiplichi tutto per 100-120 postazioni".