Avvistato un cetaceo. Il comandante dei sub:: "Chiamare subito il 1530. Così può essere salvato"

Nel breve video ci sarebbe una balenottera comune, che può trovarsi in Adriatico. Simeone del nucleo sommozzatori: "Dare le coordinate alla Guardia Costiera e non avvicinarsi troppo".

Avvistato un cetaceo. Il comandante dei sub:: "Chiamare subito il 1530. Così può essere salvato"

Avvistato un cetaceo. Il comandante dei sub:: "Chiamare subito il 1530. Così può essere salvato"

Un cetaceo di grosse dimensioni sarebbe stato avvistato nel tratto di mare tra Grottammare e Porto San Giorgio durante lo scorso weekend da un pescatore, che avrebbe girato un video. Il condizionale è d’obbligo in questi casi, perché non c’è stata alcuna segnalazione alla Capitaneria. "Sembrerebbe, se non è un fake – spiega il prof Danele Danovaro dell’Univpm – una balenottera comune. È importante capire a quale distanza dalla costa si trovasse perché se troppo vicina potrebbe purtroppo essere in difficoltà". Questi incontri sono possibili in Adriatico "perché le balenottere entrano da Otranto – spiegano Alice e Sauro Pari, della Fondazione cetacea – e percorrono la costa verso Nord dal lato croato fino a Trieste e poi tornano in giù, dalla parte italiana. Speriamo non fosse troppo vicina – concludono – o potrebbe davvero spiaggiarsi". Ma cosa bisogna fare in questi casi? Lo abbiamo chiesto al comandante del nucelo sommozzatori della Marina di San Benedetto, Giuseppe Simeone. Lui fu coinvolto in un salvataggio spettacolare di un capodoglio che nelle acqua siciliane era rimasto impigliato in alcune reti da pesca.

Comandante, che fare se si avvista un cetaceo in mare?

"Il diportista non è un ricercatore, perciò esce e in mare e si diverte. Nel caso incontri dei cetacei deve mantenere la distanza di sicurezza e se è un incontro inusuale, come in questo caso, segnalare il fatto alla Guardia Costiera, semplicemente telefonando al 1530".

Quanto è importante la segnalazione e cosa implica?

"Non implica nulla, è una semplice telefonata che però, se l’animale è in difficoltà, può salvargli la vita. Le coordinate e il tempo sono fondamentali".

Come ci si comporta se è in difficoltà?

"Se si ha il dubbio che l’animale sia in sofferenza, ad esempio perché avvistato a poca distanza dalla costa, ci si può avvicinare ma lasciando una distanza di sicurezza di 2-300 metri. Mai accostarsi da dietro o davanti, ma sempre di lato".

Quando è il caso di intervenire?

"In generale è meglio contattare prontamente la Guardia costiera che chiamerà esperti in grado di avvicinarsi senza far male a se stessi o all’animale. Oggi si tende ad aspettare sempre i veterinari o i biologi, perché il momento della liberazione, ad esempio da reti da pesca, è molto stressante per l’animale. In caso sia visibilmente in pericolo, la Guardia Costiera potrebbe chiedere una osservazione da parte del diportista fino a quando gli operatori non saranno sul luogo".

Eleonora Grossi