La Camera del Lavoro di Ascoli ha compiuto lo scorso 29 Agosto 80 anni dalla sua costituzione.Per ricordare questo anniversario ieri al teatro Filarmonici il convegno ’Il Piceno al Bivio’ con la presenza del segretario generale Maurizio Landini. A fare gli onori di casa la segretaria Cgil Ascoli che ha colto l’occasione per proporre una visione a 360 gradi sulla situazione del Piceno, sullo sviluppo e le politiche del lavoro, oltre che sui rischi che il nostro territorio corre con l’Autonomia Differenziata. "Serve passare per un sistema di controlli da sottoscrivere con le istituzioni locali, con una contrattazione d’anticipo sulle gare d’appalto e sui capitolati che garantisca legalità e sicurezza sul lavoro" ha detto Nicolai. Landini non si è soffermato sulle tematiche locali riguardanti il territorio piceno, preferendo soffermarsi su questioni di carattere nazionale. "Qui non siamo al voto per le elezioni politiche o per quelle europee dove quando andiamo a votare deleghiamo qualcuno. Il referendum – ha detto alla platea del teatro Filarmonici – dà l’unica possibilità ai cittadini di cambiare materialmente una legge che produce un danno che si riflette sui diritti, sulla sanità, sulla transizione ecologica". Critiche le ha indirizzate all’esecutivo Meloni. "Quello che il governo non vi racconta è che siamo sotto infrazione da parte dell’Ue e l’Italia dovrà dire come, in quattro o sette anni, abbasserà il debito pubblico di 3mila miliardi. Come farà se non aumentando le tasse? Si vantano della crescita dell’occupazione che non avveniva in questi termini da Garibaldi, ma non vi dicono che quei dati nascondono 4 milioni di part time e 3 di interinali: è aumentata la precarietà". La segretaria Nicolai si è soffermata anche sulla ricostruzione. "Ritardi e negligenze, al netto delle difficoltà: quei territori rischiano di essere condannati al declino e allo spopolamento definitivo. Serve creare le condizioni di aggregazione per poter ricostruire i nostri borghi terremotati con scuole, servizi e una mobilità efficiente".
Peppe Ercoli