Sono passati sette mesi dall’ultima sconfitta dell’Atletico Ascoli nel campionato di Serie D. Era il 25 febbraio e al Don Mauro Bartolini arrivò il Roma City che si impose 1-0. Da quel momento i bianconeri hanno inanellato 12 risultati utili. Anche quel giorno rimase parecchio amaro in bocca. Ma ci sta nel calcio di perdere pur senza demeritare. La sconfitta, la difficoltà, l’ostacolo fanno parte del percorso di crescita di un gruppo. E l’Atletico Ascoli pur mantenendo l’intelaiatura dello scorso anno ha inserito diversi ottimi calciatori che hanno solo bisogno di assemblarsi al meglio con gli altri. Il ko interno nel derby con la Fermana, dopo il pareggio con la Samb e il successo a Civitanova, ci può stare. Gli ospiti hanno 3bloccato tutte le fonti di gioco della compagine del Patron Graziano Giordani lasciando ai padroni di casa uno sterile possesso palla che ha prodotto poche occasioni. Ma le opportunità per pareggiare i conti i bianconeri le hanno avute e per stessa ammissione del tecnico Seccardini a fine gara, sono state sbagliate tutte le scelte decisive: dal passaggio alla rifinitura, dall’imbucata al tiro in porta. Insomma, pochi alibi al cospetto di un avversario cinico che è ripartito in velocità mostrando idee chiare e soprattutto buona qualità anche nelle individualità. Il giorno dopo la sconfitta con la Fermana però in casa Atletico Ascoli ci si è soffermati anche sulle scelte dell’allenatore bianconero. Lasciare fuori dall’undici iniziale calciatori come Minicucci e Olivieri entrati rispettivamente al 9’ e al 19’ della ripresa, e soprattutto affidarsi all’attaccante Angelo Traini solo nei minuti finali, è stata una scelta che non ha ripagato molto. "Il mio Atletico – ha dichiarato il tecnico a fine gara – purtroppo oggi nelle scelte individuali di tutti i giocatori che sono scesi in campo, dal primo all’ultimo è mancata totalmente nella scelta finale. Lo sappiamo che se non fai gol magari ti esponi di più e se lo prendi le difficoltà poi aumentano". E tanto è stato.
Valerio Rosa