Il giorno dopo il pareggio contro la Vigor Senigallia in casa Atletico Ascoli si è riflettuto sulle cose che non hanno funzionato, soprattutto nel primo tempo quando la compagine del patron Graziano Giordani pareva avere il totale controllo del match. L’aver realizzato dopo soli 4 minuti la rete del vantaggio con una conclusione di Olivieri deviata da un difensore, ha infatti spianato la strada alla manovra e al pressing dei bianconeri e si aspettava soltanto la rete del raddoppio. Ci ha provato Manel Minicucci con un tiro da posizione defilata quando magari poteva servire Ciabuschi solo a centro area. Sempre Minicucci ha poi impegnato il portiere in una complicata deviazione in corner e anche Ciabuschi ha avuto una buona chance seppure trattenuto per la maglia in maniera evidente per tutti, ma non per l’incerto arbitro Piccolo di Pordenone. E così quando è arrivato il pareggio degli ospiti, un po’ tutti si sono meravigliati. E anche lo stesso Atletico Ascoli ha perso un po’ delle sue certezze, subendo nella ripresa il raddoppio della Vigor Senigallia. Il definitivo 2-2 è così arrivato solo su calcio di rigore nei minuti di recupero, ma alla fine il pari ha scontentato entrambi i tecnici. "Avevamo interpretato bene il piano gara – ha sottolineato mister Simone Seccardini – siamo stati bravi a portarci in vantaggio, ma poi abbiamo sbagliato la gestione delle emozioni. Abbiamo preso il gol del pareggio sull’unico tiro concesso agli avversari. Nella ripresa la Vigor Senigallia ha segnato il vantaggio da una palla schizzata in porta dopo una rimessa laterale, ma non ci siamo persi d’animo e abbiamo acciuffato il pareggio. Ai punti avremmo probabilmente meritato noi, ma onore comunque agli avversari. Queste partite creano l’esperienza giusta per il futuro". Il pareggio comunque mantiene l’Atletico Ascoli al secondo posto dietro la ‘schiacciasassi’ Sambenedettese che, battendo anche il Teramo, ha ora allungato. E proprio il Teramo sarà il prossimo avversario dei bianconeri al ‘Bonolis’. Valerio Rosa
CronacaAtletico Ascoli, un pareggio che non ci voleva