
Un’occasione per il Picchio a Pontedera
L’Ascoli guarda con fiducia al traguardo salvezza. Il punticino di Pontedera (1-1) ha permesso alla formazione guidata da Mimmo Di Carlo di dare continuità alla vittoria ottenuta in casa con l’Arezzo (1-0) una settimana prima, ma ancora una volta però la squadra si è mostrata incapace di offrire una prestazione adeguata, mancando la possibilità di cambiare ritmo di fronte ad uno scenario favorevole. Esattamente nel pieno rispetto del copione recitato dall’inizio della stagione fino a questo momento. A cinque appuntamenti dalla fine il Picchio si ritrova a poter difendere un buon vantaggio sulla zona playout dove la Lucchese rincorre con sette punti di ritardo, mentre davanti il decimo piazzamento playoff – attualmente detenuto dal Gubbio con 41 punti e l’unico probabilmente ancora in palio per il gruppone di metà classifica – resta a quattro lunghezze. Con un successo al Mannucci, oggi i bianconeri avrebbero potuto cercare di chiudere il proprio cammino correndo per un posto al sole. E invece la sofferenza patita per quasi un’ora di gioco non ha permesso di ottenere qualcosa in più del deludente punto strappato nel finale.
Un peccato visto che Gubbio e Carpi (oggi a quota 40) sono uscite entrambe sconfitte dai rispettivi incontri disputati con Entella (0-2) e Campobasso (2-1). A confermare l’annata drammatica dell’Ascoli, dentro e fuori dal rettangolo di gara, è stata una partita insipida disputata dalla squadra fino ai disperati assalti finali, dove il timoniere del Picchio si è giocato il tutto per tutto inserendo ogni elemento offensivo presente in panchina. Alla fine una delle palle velenose messe in area dall’estroso Marsura ha permesso al subentrato Gagliardi si salvare capra e cavoli. In questo caso la reazione c’è stata, seppur tardiva, ma ancora una volta l’Ascoli per svegliarsi ha dovuto attendere lo schiaffone dell’avversario. Tante le fatiche confermate fino a poco prima del pareggio sia nel cercare di sviluppare una manovra attraverso il palleggio, sia nel produrre soluzioni offensive in grado di arrecare pericoli.
Nel tridente d’attacco il forfait di Corazza, a digiuno da tre mesi e mezzo, ha spianato la strada al rientro di Forte. L’avvicendamento però non ha portato miglioramenti. Anche il centravanti romano ha finito per restare imbrigliato tra le maglie granata senza mai impensierire il portiere della formazione toscana. Al contempo la linea difensiva è tornata a mostrare una preoccupante involuzione, subendo un gol sicuramente evitabile quanto capace di mettere in luce i vari limiti del pacchetto arretrato. Compresi quelli del portiere Raffaelli, trafitto sul suo palo. Nella settimana che condurrà al duello con la Vis Pesaro il tecnico Di Carlo dovrà cercare di mettere mano proprio a tutte queste situazioni.
Massimiliano Mariotti