Ascoli, anche con Ledesma è notte fonda

Niente svolta col nuovo tecnico: il suo 3-5-1-1 non funziona e produce pochi pericoli. Corazza sfiora il gol, Parigi lo realizza e lancia il Rimini

Ascoli, anche con Ledesma è notte fonda

Esordio amaro per Ledesma sulla panchina dell’Ascoli (foto La Bolognese)

0

RIMINI

1

(3-5-1-1): Livieri; Menna, Curado (dal 24’ s.t. Quaranta), Gagliolo; Adjapong (dal 24’ s.t. Alagna), Bertini (dal 7’ s.t. Marsura), Bando, Varone, Cozzoli (dal 20’ s.t. Tirelli); Tremolada (dal 20’ s.t. Silipo); Corazza. Panchina: Abati, Raffaelli, Maurizii, Piemarini, D’Uffizi, Maiga Silvestri, Tavcar, Gagliardi, Achik, Caccavo. All. Ledesma.

RIMINI (3-5-2): Colombi; Gorelli, Mandelli, Lepri; Megelaitis, Garetto (dal 43’ s.t. Accursi), Langella, Fiorini (dal 19’ s.t. Piccoli), Falbo; Ubaldi (dal 1’ s.t. Parigi), Cernigoi (dal 20’ s.t. De Vitis). Panchina: Vitali, Brisku, Semeraro, Lombardi, Longobardi, Dobrev, Cinquegrano. All. Buscè.

Arbitro: Rinaldi di Bassano del Grappa. Rete: Parigi al 28’ s.t.

Note – 4.631 spettatori (2.473 abbonati, quota di 16.250,12 euro), incasso complessivo di 32.343,12. Ammoniti Gagliolo, Quaranta per l’Ascoli, Falbo, Megelaitis, Gorelli per il Rimini. Tiri in porta 3-2. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 1-2. Angoli 5-1. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Notte fonda in casa Ascoli. L’avvicendamento in panchina non ha prodotto l’effetto sperato e anche Ledesma al suo esordio ha dovuto fare i conti con un’altra domenica nera. Due giorni sono stati davvero pochi per invertire la rotta, ma obiettivamente anche il nuovo tecnico della prima squadra contro il Rimini ci ha messo del suo. Alla fine i biancorossi di Buscè sono riusciti a prevalere 1-0 con la terza vittoria consecutiva. Discutibili le scelte dal primo minuto con il modulo 3-5-1-1 e Tremolada alle spalle del terminale offensivo Corazza. Nelle prime battute della partita l’inedito Picchio prova a portare subito molti uomini nella metà campo avversaria. Nello sviluppo della manovra l’assenza per infortunio di un elemento come Varone si sente parecchio. Nella prima parte di gara i vari tentativi muoiono sistematicamente sulla trequarti. Corazza resta isolato e non può fare altro che predicare nel deserto. L’unico tentativo del primo tempo sarà un tiro da lontano su punizione di Tremolada terminato alto sopra la traversa. In mancanza di situazioni in area avversaria al quarto d’ora i bianconeri protestano per un intervento in area operato ai danni di Gagliolo. L’arbitro Rinaldi non ha dubbi nel lasciar proseguire.

Il Rimini è di certo più intraprendente dell’Ascoli e prova ad affacciarsi dalle parti di Liveri, ma la retroguardia del Picchio è attenta. La ripresa si apre col tiro da fuori di Megelaitis che si spegne di poco a lato. Ledesma prova a dare una scossa inserendo Marsura e la sua prima percussione partorisce la deviazione ravvicinata di Corazza sulla quale Colombi compie un autentico miracolo. Adesso le due contendenti sembrano voler fare qualcosa in più e giocarsela a viso aperto. Il coraggio premia il Rimini che passa con il subentrato Parigi, bravo a penetrare in area fino a battere Livieri. Il Picchio muore mentalmente lì. Non arriva nessuna reazione, soltanto tanti fischi per l’ennesima prova deludente. La strada resta in salita.

Massimiliano Mariotti