MARCELLO IEZZI
Cronaca

Arrestato per gli scontri nel corteo pro Palestina, il giovane ai domiciliari: “Trovato in mezzo, sono stato malmenato”

Il 24enne Tiziano Lovisolo di Monteprandone è finito nei guai per la manifestazione a Roma a sostegno della Palestina: “Non ho picchiato nessuno, ringrazio tutti per la solidarietà”

L’abbraccio con la fidanzata dopo il rilascio (Screenshot da video Instagram)

L’abbraccio con la fidanzata dopo il rilascio (Screenshot da video Instagram)

Ascoli Piceno, 8 ottobre 2024 – E’ stato mandato ai domiciliari, nella sua abitazione di Monteprandone, Tiziano Lovisolo, il 24enne arrestato sabato durante gli scontri tra polizia e giovani che manifestavano a Roma in favore della Palestina. Lovisolo è accusato di lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale.

La Procura della Repubblica aveva chiesto la convalida e il trasferimento in carcere, ma il giudice per le direttissime ha deciso di convalidare l’arresto disponendo i domiciliari. L’avvocato del giovane, Caterina Calia ha deciso di non commentare la decisione di ieri: “Non ho nulla da dire – ha affermato – vedremo i video per capire meglio la situazione in vista dell’udienza del 14 novembre”.

In aula il ventiquattrenne si è difeso ed ha detto di aver tentato di abbandonare il corteo quando ha visto la tensione che si stava creando, senza riuscirci perché i varchi erano chiusi. “Mi sono ritrovato in mezzo ai tafferugli. Sono stato malmenato e non ho picchiato nessuno. Ringrazio tutti per la solidarietà”. Tiziano, infatti, fuori del tribunale di Roma è stato accolto da un lungo applauso delle persone che si erano riunite in un presidio per chiedere la liberazione del giovane e che hanno intonato in coro: “La nostra passione per la libertà è più forte di ogni autorità”.

Tiziano è accusato d’aver sferrato calci e pugni e d’aver colpito un agente della polizia che ha subito la frattura del bacino con una prognosi che va oltre i 30 giorni. Mentre il giovane si dichiara innocente, l’accusa, che si basa anche sulla visione di alcuni video e sulle dichiarazioni degli agenti intervenuti, ritiene che vi siano gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti. Avrebbe preso parte al blocco nero di manifestanti incappucciati che hanno provocato i disordini di piazza e di aver attaccato le forze dell’ordine premeditatamente e che il tutto poco avrebbe avuto a che fare con la causa palestinese.

I manifestanti e la sua famiglia lo difendono: “Il nostro compagno Tiziano è stato malmenato dalla polizia – scrivono in chat – nelle foto ci sono le testimonianze del suo pestaggio. Le accuse nei suoi confronti sono arbitrarie, pretestuose e infondate”. Sono circa cinquanta i giovani che animano il presidio fuori dal tribunale ad attendere l’esito della direttissima. “Abbiamo manifestato perché lo riteniamo giusto, Israele sta compiendo un genocidio. Poi ci sono i facinorosi, non ne siamo responsabili”.

Alla manifestazione c’era anche la fidanzata di Tiziano, 24enne d’origine palestinese. “Stavamo manifestando in pace, poi sono piovuti i lacrimogeni e ho perso di vista il mio ragazzo. Ho saputo dell’arresto dalle foto. Una cosa assurda. Mi sono subito detta: andrebbe mobilitata l’Italia per questo arresto ingiusto. Stiamo insieme da quattro anni. È una persona gentile, aiuta le vecchiette ad attraversare la strada, è impegnato nel sociale. Un ragazzo d’oro. Per questo lo amo. E sono certa che abbiano preso uno a caso”. Dopo la decisione dei giudici si dichiara delusa: “Mi aspettavo un altro esito. La parola di un innocente non è stata creduta”.