La scrittrice e operatrice culturale Antonella Roncarolo ha scelto di farsi interprete del pensiero di Antonio Gramsci attraverso un’antologia, che racchiude la visione completa del pensiero gramsciano sul fascismo, pubblicata dalla casa editrice sambenedettese Mauna Loa.
Come mai questa scelta, così lontana dai suoi canoni abituali di scrittura? "Da romanziera amo molto le storie e la vita di Gramsci è una vita che è un romanzo. Un uomo nato poverissimo, in Sardegna, grazie solamente agli studi è riuscito ad arrivare a Torino, dove è diventato sindacalista, politico, fondatore del partito comunista e soprattutto giornalista. Che è l’argomento centrale di questa antologia, che raccoglie i suoi articoli, pubblicati su molti giornali, tra cui l’Unità, da lui fondato. Un uomo che non si è mai piegato, è andato sempre avanti con la schiena dritta, perseguendo le sue idee, che erano quelle del proletariato, che doveva essere sempre garantito. Quindi i problemi del popolo dovevano essere sempre avanti, garantiti e risolti dal società e dallo Stato".
Perché leggere Gramsci?
"Il suo pensiero è attualissimo, soprattutto per questo sguardo che lui ha sempre avuto, fuori dal coro, diverso e sempre contro, Tant’è che è stato ed è amato in tutto il mondo da uomini e donne che credono in questo, che non bisogna mai piegarsi, che si debba sempre guardare oltre. Uno dei suoi più grandi ammiratori, visto che usciamo dall’anno in cui è stato celebrato, il 2022, è stato sicuramente Pier Paolo Pasolini, che scrisse un sonetto, dal titolo ’Le ceneri di Gramsci’, ancora attualissimo, nonostante sia stato scritto negli anni ‘50".
Stefania Mezzina