Ascoli Piceno, 19 dicembre 2024 – Qualche minuto prima di entrare nella chiesa di San Luca Evangelista a Villa Pigna per la messa in ricordo di papà Costantino, la figlia Antonella Rozzi ha voluto sottolineare il grande affetto che ancora oggi riscontra verso l’indimenticato Presidentissimo dell’Ascoli Calcio. In precedenza Antonella sui social aveva scritto: “Oggi per me è il giorno del ricordo, sono trascorsi 30 anni da quel 18 dicembre 1994 nel quale una breve, ma crudele malattia ti ha strappato dall’affetto della mia cara Mamma Franca e di noi figli. Io comincio a soffrire già dal primo dicembre di ogni anno ed in particolare rivivo gli ultimi giorni che ho trascorso vicino a te Papà. Mi manchi tanto e ti voglio bene”.
Contemporaneamente aveva riportato una delle frasi celebri di Costantino Rozzi: “Io non sono figlio di conti e marchesi: mio padre faceva il capocantiere e in famiglia si ragionava sempre con la fatica a fianco. E io non riesco a comportarmi coi miei dipendenti con cinismo: li conosco tutti uno per uno, conosco le loro storie e le loro famiglie. Il calcio del mio Ascoli è un po’ così: ruspante, forse vecchio e fuori dai tempi, ma ricco di umanità”. Il 18 dicembre di 30 anni fa se ne andava Costantino Rozzi e ieri è stato un via vai di persone sulla sua tomba nel Civico Cimitero, tra mazzi di fiori, sciarpe e ricordi lasciati in sua memoria.
Antonella sono passati trent’anni: il ricordo di papà Costantino è sempre più vivo?
“Ne parlavamo proprio oggi. In fondo era quello che lui voleva. Essere ricordato dalle persone comuni, dai disabili che aiutava nell’anonimato, perché aveva il piacere di fare del bene. Ho letto sul Carlino che praticamente una intera generazione non lo ha conosciuto, ma se fermi un bambino di Ascoli e gli chiedi chi era Costantino Rozzi, lui lo sa. E questo mi provoca una grandissima emozione”.
Alla messa tanti gli amici e i tifosi che hanno partecipato: impossibile dimenticarlo?
“Papà se ne è andato a soli 65 anni e con un pizzico di fortuna oggi poteva essere ancora vivo. Ma era troppo innamorato del suo lavoro, non stava mai fermo. Ieri sono stata a visitare i parenti di Giuseppe Capretti deceduto domenica e che era stato il segretario di papà quando fece il presidente del Lions Club. Anche Peppe era infaticabile e sempre disponibile. Con papà erano grandi amici e ora si ritroveranno lassù da qualche parte”.
Cosa le resta di papà Costantino dopo trent’anni?
“Mi sono state fatte tante promesse che non sono state mantenute, ma non voglio fare polemica. Oggi è la giornata del ricordo, e non mi vergogno a dire che con papà parlo tutti i giorni, mi confido, chiedo il suo aiuto. Le festività natalizie sono sempre state complicate perché questo anniversario mi fa sempre stringere il cuore. Poi apro i social e leggo i tanti messaggi a papà e sono felice che sia nel cuore di tantissime persone che ne ricordano la passionalità, ma anche l’estrema generosità”.