REDAZIONE ASCOLI

Ancaranese, tutto fermo. Il ponte resta chiuso. Domenica altra protesta

Stavolta scende in piazza il Pd, dopo la class action organizzata dal sindaco di Castel di Lama Bochicchio. I disagi sono ancora tanti.

Ancaranese, tutto fermo. Il ponte resta chiuso. Domenica altra protesta

Stavolta scende in piazza il Pd, dopo la class action organizzata dal sindaco di Castel di Lama Bochicchio. I disagi sono ancora tanti.

Il ponte della discordia continua a suscitare sospiri. Le due regioni, Marche e Abruzzo, all’altezza dei comuni di Ancarano e Ascoli sono bloccate. I cittadini sono ormai da mesi in attesa della soluzione: unica strada sembra il senso unico alternato. La speranza è che possa in qualche modo attenuare i numerosi disagi che la popolazione sta vivendo. La chiusura del ponte lungo l’Ancaranese ha determinato infinite code lungo la Salaria, in particolar modo nel comune di Castel di Lama, Colli del Tronto e Spinetoli ed ha anche aumentato l’incidentalità. Sono trascorsi circa tre mesi, da quando la Provincia di Teramo ha disposto la chiusura al transito del ponte in direzione di Castel di Lama, cittadini, operatori commerciali e lavoratori della zona sono costretti a itinerari alternativi con tempi di percorrenza più lunghi per raggiungere la Vallata del Tronto con dispendio di tempo e di denaro visto i costi delle benzia. Una situazione complicata, come complicato è dipanare la matassa delle competenze e responsabilità, il ponte ricade su due territori, regioni: Abruzzo -Marche, province Ascoli Teramo e su due comuni: Ascoli e Ancarano. Le Province assicurano che stanno lavorando per una soluzione, che possa attenuare i problemi. I tecnici hanno confermato, dopo i monitoraggi, che ci sono movimenti preoccupanti sul manufatto storico in muratura. A rischio di rottura sono soprattutto i piloni 5 e 6. La soluzione sarebbe abbatterlo e ricostruirlo, ma questa decisione deve ottenere il consenso della Sovrintendenza dei Beni culturali, che non è così scontato. Una decisione che peserà moltissimo sul futuro del ponte, che deve essere ricostruito proprio lì non solo perché c’è lo svincolo per il raccordo autostradale, ma anche perché deve ricollegarsi alla provinciale Mezzina.

Per questo non si esclude di presentare un’istanza alla presidenza del consiglio per raggiugere l’obiettivo. Al momento l’unica scappatoia, per attenuare in parte di disagi resta il senso unico alternato di marcia. Mentre si studiano tutte le soluzioni perché il traffico possa scorrere in sicurezza c’è chi alza la voce. Sono i sindaci: Cardilli da una parte, che sottolinea come il traffico abbia condizionato in maniera massiccia la vita dei suoi cittadini e che quindi chiede una soluzione rapida, che faccia tornare un po’ di tranquillità tra i suoi residenti. Dall’altra parte c’è il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio e alcuni rappresentanti del Pd, che hanno dato il via ad una Class action, con l’adesione di più di 200 persone. In tutto questo si inserisce anche una parte del Pd di Castel di Lama, che ha deciso di scendere in piazza e protestare domenica mattina sul ponte.

Maria Grazia Lappa