Walter Galotto, consigliere comunale di Roccafluvione con delega alla Cultura, ci ha illustrato il progetto ’Bielle de nonno! Cocche de nonna!’, composto da tre iniziative svoltesi nel Comune, che hanno riguardato il recupero delle tradizioni popolari, da tramandare dai nonni ai nipoti.
In cosa consiste il progetto e come è nato?
"Il progetto è nato per dare valore e per far conoscere le tradizioni e la cultura dei nostri nonni. In questo evento, si è parlato di tutto: dalla cucina, alle usanze, dall’abbigliamento agli arredi della casa, dai rapporti con i nipoti alle differenze tra i nonni di ieri e di oggi, dal ricordo dei nonni che non ci sono più al racconto di aneddoti del passato".
Che tipo di riscontro ha ricevuto il progetto da parte di chi vi ha partecipato?
"Ci sono stati tre appuntamenti. Il primo era rivolto a tutti, per tutte le età ed è stato lo spettacolo ’Il cielo sopra noi’ che ho scritto personalmente, è stato narrato dal cabarettista ascolano Petò, interpretato da attori locali e con un flash mob canoro del Coro Parrocchiale ’Santo Stefano’ di Roccafluvione, al ritmo della canzone ’Il cielo in una stanza’. Si è registrata una grande affluenza di pubblico. I due appuntamenti successivi sono stati intitolati ’Le bontà dei nonni’ grazie all’esperienza dei tre ristoranti del paese (’Locanda La Loggia’, ’DonnaRosa’ e ’Il Vecchio Mulino’) sono stati effettuati due laboratori per bambini, sulla Cucina di una volta. I nonni hanno insegnato loro a fare tagliatelle e gnocchi. Poi li hanno anche cotti e mangiati. C’è stato grande entusiasmo, da parte dei bambini e dei loro genitori".
Che importanza riveste, secondo lei, il tramandare le antiche tradizioni alle nuove generazioni?
"Il recupero delle tradizioni popolari è un fattore importantissimo, per far sì che il passato non rimanga fine a sé stesso, ma che si unisca al futuro".
State preparando altre iniziative, riguardanti il recupero delle tradizioni popolari?
"Certamente, abbiamo in cantiere altre iniziative sullo stesso tema, ovvero sull’importanza di tramandare le antiche tradizioni".
Giuliano Centinaro