
Il peschereccio affondato al porto (Foto Sgattoni)
San Benedetto (Ascoli), 21 gennaio 2025 – Sfiorata un’altra tragedia all’imboccatura del porto di San Benedetto, dove poco dopo mezzanotte di domenica è affondato il peschereccio San Gerardo, lungo 18 metri dell’armatore Remo Foracappa, con tre uomini d’equipaggio tratti subito in salvo.
Le cause dell’accaduto sono in corso d’accertamento da parte del personale della capitaneria di porto coordinati dal comandante, capitano di fregata, Alessandra Di Maglio. Il natante stava uscendo dal porto per riprendere la campagna di pesca dopo la sosta di fine settimana, quando ha iniziato ad imbarcare acqua. Secondo il racconto fatto dal comandante, il natante è finito su una secca ed ha iniziato a imbarcare acqua, rimanendo in semi galleggiamento sul fondale di circa 3 metri.
Ora i militari della Marina dovranno capire se si è trattato di un errore umano o un guasto meccanico che non ha consentito al personale di governare l’imbarcazione che potrebbe anche aver urtato gli scogli della punta del molo sud.

Ieri mattina il comandante con gli uomini di equipaggio sono stati ascoltati negli uffici della capitaneria che ha aperto un’inchiesta sull’accaduto. A quell’ora i pescherecci stavano uscendo dal porto quasi in fila indiana ed è stato il comandante del Gabriele Padre, che lo stava seguendo, ad accorgersi della posizione strana che il San Gerardo stava assumendo, per cui si è avvicinato ponendo la sua prua attaccata alla poppa del peschereccio che stava affondando, traendo subito in salvo i tre membri dell’equipaggio.
Scattato l’allarme, sul posto è arrivata la motovedetta cp 843 il cui personale ha verificato le condizioni dei marittimi ed ha disposto i primi interventi, come la sistemazione delle panne anti inquinamento, per bloccare eventuali perdite di sostanze oleose. Nei serbatoi ci sono circa 3mila litri di gasolio. Il peschereccio si trova su un fondale basso e, comunque, fuori del canale di navigazione. La capitaneria ha subito disposto un avviso ai naviganti per segnalare il pericolo: un eventuale cambio delle condizioni meteomarine potrebbe spostare il relitto e mandarlo alla deriva.
L’armatore in queste ore sta cercando una ditta in grado di provvedere al recupero dell’imbarcazione. Quello accaduto domenica notte riporta alla mente la disgrazia del peschereccio Nuova Santa Barbara della marineria pugliese, avvenuta la notte del 14 settembre del 2007 nel quale trovò la morte Giovanni dell’Olio, un marittimo di soli 16 anni di Bisceglie (Bari), che nel momento della collisione del natante contro gli scogli sulla punta del molo sud, stava dormendo nella cuccetta e non riuscì a risalire in coperta per essere tratto in salvo insieme agli altri membri dell’equipaggio. Al comando del natante c’era lo zio Francesco Dell’Olio.