Addio al re del vino Dino Illuminati Le sue cantine esistono da fine ’800

Fu lui intorno al 1960 a creare il marchio che porta il suo nome: l’imprenditore, uno dei simboli della riviera, si è spento serenamente circondato da figli e nipoti. Oggi i funerali a Porto d’Ascoli.

Addio al re del vino Dino Illuminati  Le sue cantine esistono da fine ’800

Addio al re del vino Dino Illuminati Le sue cantine esistono da fine ’800

Il territorio piange la scomparsa di Dino Illuminati, un’istituzione nel mondo del vino di qualità. Aveva 92 anni e si è spento serenamente, confortato dalla vicinanza e l’affetto dei suoi familiari: i figli Stefano, Lorenzo e Anna, i nipoti Nicola Edoardo, Pierpaolo e Ludovica. I funerali si terranno oggi pomeriggio alle ore 15,30 nella Chiesa Cristo Re di Porto d’Ascoli. La Cantina Illuminati esiste dalla fine dell’Ottocento , ma fu proprio Dino, intorno al 1960 a creare il marchio che porta il suo nome. Come dire, ci mise la faccia per offrire agli appassionati del buon vino, un prodotto di alta qualità e lo fece creando il Montepulciano divenuto famoso nel mondo anche con un forte marketing per la commercializzazione.

Un vino particolarmente apprezzato, oltre che in Italia e in Europa, anche negli Stati Uniti d’America, tanto che George Bush, quando era ancora Governatore gli conferì la cittadinanza dello stato del Texas, poiché quel particolare Montepulciano Riserva, denominato "ZAN" era il vino preferito dal padre. Dino Illuminati fu invitato ad Austin, nel palazzo del Parlamento dove, fine anni ’90, si tenne una cerimonia ufficiale durante la quale gli fu concessa la cittadinanza onoraria. Ora a portare avanti la Cantina, con particolare attenzione e con un approccio innovativo nel campo della vinificazione è il figlio Stefano e la fa senza perdere di vista la produzione all’insegna della tradizione artigianale, in particolare i rossi di grande qualità. Pur avendo le coltivazioni e la cantina in territorio di Controguerra, sulla sponda sud del fiume Tronto, la famiglia Illuminati è di San Benedetto, dove ha sempre abitato. Dino è stato un grande tifoso della Sambenedettese, in particolare negli anni 1975 – 1980, quando la squadra militava in serie B, grazie anche alla vicinanza del suo amico Floriano Bollettini. Non è mai entrato ufficialmente a far parte della società, ma l’ha sempre appoggiata come tifoso e come contributo attraverso i tesseramenti. Ai suoi familiari ha espresso il desiderio di avere la sciarpa Rossoblù nella bara. "Mio padre era molto affezionato alla città e alla sua squadra di calcio – afferma il figlio Stefano –. E’ stato un grande pioniere del buon vino piceno, anche se lo abbiamo sempre prodotto al di la del fiume Tronto. Vini che hanno riscosso successi in varie nazioni del mondo, attraverso i quali in molti avevano imparato ad apprezzare e stimare mio padre".

Marcello Iezzi