
Era abituato a vivere in pieno i suoi giorni Mario Scarfini, a piedi scalava le montagne, conosceva e amava gli itinerari e i sentieri. Ieri il suo cuore si è fermato, all’improvviso, lui che prendeva tutto con passione e impegno. Scarfini, conosciuto e stimato in città, doveva fare un’escursione con alcuni amici nella zona di Montemonaco, ma non si era sentito bene. Così aveva deciso di fare ritorno a casa con la moglie.
Un malore improvviso e per il quale non c’è stato nulla da fare lo ha strappato alla vita a 70 anni.
In pochisismo tempo un profondo cordoglio ha attraversato la città, suscitando incredulità e profonda commozione. Scarfini era biologo, da qualche anno alla guida di un laboratorio analisi a Porto San Giorgio, prima al vertice del centro medico Palmatea a Marina Palmense. Era stato alla guida della tifoseria della Fermana, una grande passione quella per i canarini, e solo due settimane fa era al teatro dell’Aquila alla presentazione del libro dedicato alla storia della squadra. E poi, per tanto tempo è stato presidente del Cai, lui che amava lo sport le passeggiate e salire in montagna, vivere la natura da protagonista, sempre vicino a chi aveva bisogno.
Scarfini, classe 1951, lascia un profondo vuoto in una grande famiglia: la moglie Carla, i due figli amatissimi, Alberto Maria, assessore allo sport, e Giacomo Mario, tanti nipoti, una vita piena e attiva. Il sindaco, Paolo Calcinaro, e l’intero Consiglio comunale si sono stretti intorno all’assessore Scarfinie ai suoi cari in una giornata veramente tragica per la città. Profondo il dispiacere dei soci del Cai che in Scarfini avevano una guida sicura e un amico fidato, un uomo di profonda umanità.
A Mario l’augurio più grande di riposare sulle cime più alte, quelle che ha inseguito per tutta la vita, respirando aria buona, col sole sul viso. Alla famiglia Scarfini, profondamente colpita dall’improvvisa perdita, le più sincere condoglianze della redazione del Carlino.