Accusato di bacarotta si fa sei mesi di carcere Assolto un ascolano

L'imputato L.D.C. è stato assolto dal Tribunale di Ascoli dopo sei mesi di carcerazione per l'accusa di bancarotta fraudolenta. L'avvocato Angelozzi ha dimostrato l'innocenza del suo assistito, portando all'assoluzione.

L’accusa di bancarotta fraudolenta gli è costata sei mesi di carcerazione, ma alla fine del processo di primo grado celebrato davanti al tribunale di Ascoli l’imputato è stato assolto. E’ quanto capitato all’ascolano L.D.C.: assistito dall’avvocato Alessandro Angelozzi doveva rispondere di bancarotta fraudolenta documentale in concorso con altre tre persone (che hanno avuto percorsi giudiziari diversi) in relazione al fallimento della Essediemme, dichiarato dal tribunale fallimentare di Ascoli il 3 ottobre 2012. Secondo l’impianto accusatorio della Procura di Ascoli, l’uomo si sarebbe preoccupato di reperire e istruire l’amministratore della ditta (anche lui fra gli indagati) che doveva solo eseguire le direttive impartite. Allo stesso amministratore era accusato anche di aver dato indicazioni e disposizioni sull’accettazione dell’incarico, sugli atti da compiere sulla contabilità aziendale, al fine di occultare le condotte "criminose" e di creare pregiudizio ai creditori, sottraendo le scritture contabili della società fallita, occultandole in un luogo non dichiarato, vale a dire un magazzino nella disponibilità di uno degli altri indagati. In questo modo avrebbe concorso a rendere impossibile o difficoltosa la ricostruzione del patrimonio e il movimento degli affari, con lo scopo di recare pregiudizio ai creditori e, al contrario, vantaggio a sé stesso e agli altri sodali. Durante l’istruttoria dibattimentale l’avvocato Angelozzi ha spiegato punto per punto la condotta del suo assistito, infine giungendo ad una sentenza di assoluzione.

p. erc.