REDAZIONE ASCOLI

Ascoli, accoltella i carabinieri: bloccato con il taser

I militari vanno a casa per notificargli gli arresti: salvati dai giubbotti anti proiettile e dalla nuova arma

Il taser in dotazione ai carabinieri

Ascoli, 15 agosto 2022 - Hanno rischiato grosso i carabinieri della stazione di Ascoli, supportati dai colleghi del nucleo operativo radio mobile, che sono stati aggrediti da un cittadino marocchino che poi è stato affidato ai sanitari di una struttura psichiatrica. I militari dell’arma, attinti con un grosso coltello, si sono salvati grazie al giubbetto anti proiettile, che avevano indossato a scopo preventivo e alla pistola Taser, arma non letale, ad impulsi elettrici, che riesce ad immobilizzare per qualche attimo la persona colpita. Il grave episodio è accaduto la mattina di venerdì scorso in pieno centro della città delle Cento Torri. I militari dell’arma hanno suonato alla porta del magrebino per dare seguito ad una misura restrittiva emessa dal Tribunale che prevedeva la sostituzione dell’obbligo di dimora nel comune di Ascoli, con quella degli arresti domiciliari presso il reparto di Psichiatria. Un’aggravante, poiché il nord africano aveva già dato problemi al vicinato con comportamenti violenti.

Il nuovo provvedimento non è stato affatto gradito dall’uomo, che ha reagito colpendo i militari dell’arma con calci e pugni. Quando l’uomo ha estratto il coltello ed ha iniziato a sferrare fendenti, che per fortuna si sono "infranti" sui giubbetti anti proiettile, i militari dell’arma hanno impiegato la pistola Taser. Un’arma non letale entrata in uso di recente nelle forze dell’ordine della provincia di Ascoli. Il cittadino magrebino, colpito dagli aghi elettrici, è crollato a terra ed è stato in quel frangente che i militari dell’arma sono riusciti ad immobilizzarlo. Il marocchino è stato dichiarato in arresto su disposizione della Procura della Repubblica di Ascoli che ha già chiesto la convalida del provvedimento con l’accusa di: tentato omicidio nei confronti dei carabinieri operanti, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Dopo le formalità di rito il magrebino è stato condotto in una struttura sanitaria psichiatrica, dove sarà seguito e curato dai medici.

ma. ie.