Aborto, in piazza per un sì. Ma ancora poche risposte

Le associazioni pro choice contestano la situazione fuori dal Consiglio regionale

Aborto, in piazza per un sì. Ma ancora poche risposte

Aborto, in piazza per un sì. Ma ancora poche risposte

Erano scese in piazza, fuori dal Consiglio regionale per far sentire la loro voce e ora c’è la risposta, ma non sembra esaustiva. I volontari dell’Aied Ascoli, dell’Associazione dei ginecologi territoriali, dell’associazione ginecologi non obiettori, dei Pro-choice rete italiana contraccezione aborto e della rete femminista marche ‘Molto+di194’ hanno presidiato il consiglio in Regione con lo scopo di sapere perché le norme ministeriali del 2020 non siano state ancora attuate mentre l’introduzione dei pro vita nei consultori sì. "C’è la massima sensibilità nel garantire a tutte le donne la piena fruibilità della Legge". A parlare è il Vice presidente della giunta e Assessore della regione Marche con delega alla Sanità, Filippo Saltamartini, rispondendo all’interrogazione promossa dal PD sulle ‘Modalità di applicazione della legge 194/1978 con particolare riferimento alla presenza delle associazioni ‘pro-vita’ nei consultori’. La risposta dell’Aied Ascoli, nella persona della presidente Tiziana Antonucci, è tutt’altro che positiva: "La situazione non è felice, anche dove non ci sono gli obiettori. È molto difficile l’accesso entro la settima settimana, i consultori stanno aperti 10 ore a settimana ed è difficile ottenere il certificato in tempo, in compenso però mettono i pro life nei consultori. L’incontro è stato importante poiché la Regione spero abbia recepito che le donne non ci stanno a subire l’inadeguatezza di questo governo. Saltamartini ha assicurato che la legge non si tocca e che si devono applicare le direttive. Mi chiedo perchè questa Regione segua le norme nel caso dei pro life ma non aderisce al decreto del 2020 che estende il farmacologico fino a 9 settimane e presso i consultori".

Ottavia Firmani