
Case popolari a Venarotta, l'allarme dei residenti (in foto)
Ascoli Piceno, 2 febbraio 2025 – È assurdo pensare che nel 2025 si possa vivere senza riscaldamento. Eppure paradossalmente per qualcuno è proprio così. A lanciare l’ennesimo disperato grido di aiuto, lo stesso purtroppo rimasto inascoltato per tanti anni, sono state sei famiglie di Venarotta residenti negli alloggi popolari di via Prima Strada. All’interno degli appartamenti di una delle due palazzine finite di costruire nel lontano ‘78 continua a non esserci la possibilità di riscaldarsi. Una situazione annosa che costringe da tempo i residenti delle abitazioni ad organizzarsi alla meno peggio con stufe e riscaldatori elettrici. A lamentare il pesante disagio, puntando il dito contro l’Erap – ente incaricato di curare la gestione e la manutenzione del suddetto immobile – sono stati alcuni residenti ormai finiti nello sconforto.

“Stiamo diventando matti – spiega Anna Maria Biondi –, nessuno ci fornisce una risposta. Se chiamiamo il comune ci dicono di contattare l’Erap. Se invece viceversa chiamiamo l’Erap scaricano a loro volta la palla sul comune. Adesso, tra l’altro, neanche ci rispondono più. Avevamo bisogno di un ascensore e di un cappotto termico esterno che sicuramente ci avrebbe aiutato. E invece non è stato fatto nulla di tutto questo. Siamo un gruppo di persone, tra cui vari anziani alle prese con serie condizioni di salute, e non riusciamo a trovare una soluzione. Ognuno di noi si è dovuto attrezzare come poteva con stufe e riscaldatori elettrici vari. Io per salire la legna in casa ogni singolo giorno devo tirarla sù con un filo da tiro dal balcone dove aggancio buste e secchi riempiti con i tronchetti necessari. Le porte e le finestre sono estremamente datate e non si chiudono bene. Gli spifferi non fanno altro che raffreddare ulteriormente gli appartamenti in cui viviamo”. Complessivamente nel comune situato a pochi chilometri da Ascoli ci sarebbero circa altri quindici alloggi non utilizzati e rimasti vuoti a causa di piccoli lavoretti, secondo quanto ci spiegano, mai effettuati.

“Nel corso del tempo abbiamo ricevuto la visita del presidente regionale dell’Erap e del sindaco di Venarotta – aggiunge Emidio Feliziani –. Ci dissero che sarebbero stati effettuati i lavori relativi al Superbonus 110, ma in realtà anche qui nulla. Sono completamente invalido dopo essermi sottoposto ad una seria operazione. Prendo 22 pasticche al giorno, oltre all’insulina, per via dei miei problemi di salute. Alle tantissime segnalazioni ci hanno risposto ‘dovete cercare di risolverli per conto vostro’. Il tetto dopo l’ultimo terremoto non è mai stato controllato”. Ad aver ormai abbandonato la speranza c’è anche Francesca Ciannavei, obbligata a passare gran parte delle sue giornate su una poltrona. I suoi problemi alle gambe infatti la costringono a camminare con fatica attraverso l’uso delle stampelle. Il problema è salire e scendere le scale per entrare ed uscire di casa. “Non possiamo fare a meno di un ascensore – sostiene –. Ogni tanto viene mio figlio a prendermi di peso per portarmi giù e poi a riportarmi in casa. Non si può vivere così”.