A processo per i miasmi:. Ciancio assolto

Il giudice assolve Danilo Ciancio dall'accusa di 'getto pericoloso di cose' legata all'impianto di depurazione, scatenando malumore in aula. Motivazioni della sentenza entro 30 giorni.

A processo per i miasmi:. Ciancio assolto

Il giudice assolve Danilo Ciancio dall'accusa di 'getto pericoloso di cose' legata all'impianto di depurazione, scatenando malumore in aula. Motivazioni della sentenza entro 30 giorni.

"Assolto per non aver commesso il fatto". Questa la sentenza che il giudice del tribunale di Ascoli Barbara Bondi Ciutti ha emesso nei confronti di Danilo Ciancio, accusato di ’getto pericoloso di cose’ in relazione all’attività dell’impianto di depurazione ’Campolungo Piceno Consind’, gestito da Piceno Depur, società di cui il 37enne lamense è responsabile tecnico. Nel dibattimento erano parte civile circa 80 persone, Legambiente e Cittadinanza Attiva delle Marche, assistite dalle avvocatesse Anna Laura Luciani, Caterina Fossari e Antonella Carosi. Alla lettura della sentenza assolutoria c’è stato malumore in aula dove erano presenti diversi cittadini di Castel di Lama. Nel corso del processo sono stati sentiti alcuni residenti che hanno riferito al giudice che arrivavano di continuo cattivi odori e che ciò provocava forti nausee e addirittura anche la vergogna ad ospitare gente a casa. Una situazione che ha costretto alcuni a vendere l’abitazione e trasferirsi altrove. Il giudice ha annunciato che pubblicherà le motivazioni della sentenza entro 30 giorni. Una vicenda che è un’eredità del precedente processo concluso nel 2020 quando lo stesso giudice ammise all’oblazione di 100 euro il presidente di Piceno Consind Domenico Procaccini, il presidente di Picena Depur Longino Carducci e l’amministratore delegato Fausto Latini che erano finiti sotto processo, accusati del reato di getto pericoloso di cose (art. 674 cp), per fatti avvenuti fra 2017 e 2018.

p. erc.