{{IMG_SX}}Ascoli Piceno, 2 novembre 2007 - Tanto ha detto e tanto ha fatto. L'imprenditore Emidio Orsini ha denunciato la Banca d'Italia. Il costruttore - che tre anni fa fece scattare una maxi inchiesta della procura di Ascoli Piceno su presunti tassi usurari applicati da grandi istituti di credito - sostiene che, pur essendogli stato riconosciuto lo status di usurato, la sua impresa ''è stata segnalata alla Centrale rischi con quel che ne consegue''.
''La Banca d'Italia - ha detto l'imprenditore in una conferenza stampa - gestisce la Centrale rischi e non può dire quindi che non è in grado di intervenire. Abbiamo il fondato sospetto - ha continuato - che le segnalazioni finalizzate all'estorsione da parte delle banche con la compiacenza della Banca d'Italia siano una pratica diffusa''.
Il portavoce dell'associazione Sos Utenti, Gennaro Baccile, che ha affiancato Orsini nella sua iniziativa, ha accusato ''la Banca d'Italia, all'epoca gestita dal governatore Antonio Fazio, di aver redatto una circolare sibillina su quel che riguarda l'inserimento della commissione di massimo scoperto per la determinazione del tasso di interesse e la verifica se questo supera o meno la soglia dell'usura''.
''La Banca d'Italia - ha detto l'imprenditore in una conferenza stampa - gestisce la Centrale rischi e non può dire quindi che non è in grado di intervenire. Abbiamo il fondato sospetto - ha continuato - che le segnalazioni finalizzate all'estorsione da parte delle banche con la compiacenza della Banca d'Italia siano una pratica diffusa''.
Il portavoce dell'associazione Sos Utenti, Gennaro Baccile, che ha affiancato Orsini nella sua iniziativa, ha accusato ''la Banca d'Italia, all'epoca gestita dal governatore Antonio Fazio, di aver redatto una circolare sibillina su quel che riguarda l'inserimento della commissione di massimo scoperto per la determinazione del tasso di interesse e la verifica se questo supera o meno la soglia dell'usura''.
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