Nella situazione attuale, "la sola vaccinazione anti-Covid non consentirà di prevenire l'impatto della variante Omicron perché non ci sarà tempo per colmare i gap vaccinali ancora esistenti. E' urgente intraprendere azioni forti per ridurre la trasmissione e alleviare il pesante carico sui sistemi sanitari e proteggere i più vulnerabili nei prossimi mesi. I Paesi hanno diverse opzioni di risposta in vista delle festività natalizie". E' il monito lanciato da Andrea Ammon, direttrice dell'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
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Dalle mascherine al telelavoro
L'esperta sottolinea, come già indicato nell'aggiornamento della valutazione rapida del rischio Covid nell'area Ue/Spazio economico europeo, la necessità di "una rapida reintroduzione e rafforzamento degli interventi non farmacologici", misure necessarie "per ridurre la trasmissione della variante Delta in corso e rallentare la diffusione della nuova variante Omicron. Rimane "prioritario utilizzare in modo appropriato le mascherine - elenca Ammon - il telelavoro, prevenire l'affollamento negli spazi pubblici e ridurre l'affollamento sui mezzi pubblici, rimanere a casa in caso di malattia, mantenere misure di igiene delle mani e delle vie respiratorie e garantire un'adeguata ventilazione negli spazi chiusi". L'avventimento è chiaro, secondo la direttrice dell'Ecdc, "i Paesi possono aspettarsi una forte ripresa dei casi se revocano questi interventi".
Sorveglianza e ricerca dei contatti
Per i casi probabili o confermati di infezione da Omicron, continua Ammon, "dovrebbe essere data priorità alla ricerca dei contatti, indipendentemente dallo stato vaccinale. I test rimangono uno strumento importante e le persone con sintomi dovrebbero essere testate indipendentemente dal loro stato vaccinale". Altro tassello cruciale "l'isolamento delle persone positive. La sorveglianza genomica rimane di grande importanza e il sequenziamento dovrebbe essere eseguito per confermare l'infezione con una variante specifica". Queste misure, conclude Ammon, "non solo ci aiuteranno a mantenerci in salute, ma proteggeranno anche chi ci circonda. Agendo insieme, possiamo superare la difficile situazione che la pandemia ha causato. Con l'avvicinarsi della stagione delle feste, abbiamo bisogno più che mai di solidarietà".
La variante Omicron in Europa
Tra il 14 e il 15 dicembre sono stati confermati 502 nuovi casi di variante Omicron nell'Unione Europea e nell'Area Economica Europea (Eea). I casi totali sono ora 2.629. È quanto emerge dall'ultimo aggiornamento del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc). Al momento 27 dei 30 Stati Ue/Eea hanno riportato casi di variante Omicron: Austria (59), Belgio (90), Croazia (3), Cipro (3), Repubblica Ceca (9), Danimarca (310), Estonia (6), Finlandia (20), Francia (170), Germania (102), Grecia (5), Ungheria (2), Islanda (20), Irlanda (18), Italia (27), Lettonia (14), Liechtenstein (1), Lituania (2), Lussemburgo (1), Olanda (80), Norvegia (1.498), Portogallo (69), Romania (11), Slovacchia (3), Slovenia (4), Spagna (51) e Svezia (51).