Roma, 29 aprile 2021 - No all'uso del vaccino russo Sputnik V in Brasile. A deciderlo Anvisa, l'autorità sanitaria del paese sudamericano, citando "rischi inerenti" e "gravi difetti" nella sua composizione, nonché una mancanza di informazioni su sicurezza, qualità ed efficacia. Ma il difetto più pericoloso è che l'adenovirus presente nel siero può riprodursi, come ha sottolineato Gustavo Mendes, responsabile della valutazione di farmaci e prodotti biologici di Anvisa.
Ana Carolina Moreira Marino Araujo, direttrice generale dell'organismo sanitario, ha spiegato che, presa in esame la documentazione, e dopo ispezioni e informazioni venute da altre autorità sanitarie, si è deciso che il rischio è troppo grande.
L'adenovirus viene usato come vettore nello Sputnik: il codice genetico del virus Sars Coc-2 viene inserito nell'adenovirus che, una volta inoculato nell'organismo umano, stimola la produzione di anticorpi. Gli adenovirus si replicano naturalmente nel corpo umano, ma quando vengono usati per i vaccini, questa capacità dev'essere neutralizzata, cosa che - secondo Anvisa - non accade nello Sputnik. Al contrario, ha detto Mendes, "la capacità di replicarsi è stata osservata in tutti i campioni esaminati".
Il bollettino Covid del 29 aprile 2021
Burioni: "Problema grave"
"Il problema di Sputnik sembra essere grave", ha commentato su Twitter il.virologo Roberto Burioni. "Il vaccino dovrebbe essere costituito da virus incapace di replicarsi, mentre tutti i campioni analizzati in Brasile contenevano virus in grado di replicarsi. Non stupisce la bocciatura all'unanimità", aggiunge il professore dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
La replica di Mosca
Immediata la replica a Mosca. La decisione dell'Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria brasiliana ''è, sfortunatamente, una decisione di natura politica" e ''non ha nulla a che vedere con l'accesso dell'agenzia a informazioni scientifiche'', ha dichiarato l'agenzia di produzione del vaccino russo. La mossa ''contraddice una precedente decisione del ministero della Scienza, della Tecnologia e dell'Innovazione del Brasile che aveva riconosciuto lo Sputnik V come un vaccino sicuro e ne aveva permesso la produzione in Brasile''.