
Controlli della Municipale (Fotocronache Germogli)
Firenze, 8 aprile 2021 - Manca l’ufficialità, ma tranne sorprese dell’ultim’ora la Toscana dovrebbe diventare zona arancione da martedì 13 aprile. Un possibile allentamento delle regole anti covid potrebbe arrivare dalla cabina di regia, che ogni venerdì decide i colori in base ai 21 parametri che collocano le regioni nelle varie fasce di rischio.
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Zona rossa e arancione: ecco le differenze
Con i dati aggiornati a oggi, validi per il monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, la Toscana ha un tasso di incidenza di 230 contagiati settimanali ogni centomila abitanti. La zona rossa scatta in automatico, per decreto, per una settimana, quando si supera la soglia di 250. Mentre l'indice di contagio Rt è a 1,02, ben al di sotto di quell'1,25 che fa scattare la zona rossa.
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Il passaggio in arancione dovrebbe essere scontato. Anche se il Comitato tecnico scientifico del governo potrebbe considerare la situazione toscana dei ricoveri così grave da consigliare la permanenza della Toscana in zona rossa per attenuare la pressione degli ospedali. Attualmente i ricoveri sfiorano la soglia dei 2000 e sono a 1992. Ben oltre il picco della prima ondata, raggiunto il 3 aprile dello scorso anno e a un soffio da quello della seconda ondata, il 23 novembre 2020.
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La motivazione del ritorno in arancione i lega al l’automatismo dei numeri: quando la regione va in zona rossa per il tasso di incidenza. La settimana successiva il dato viene rivalutato. Insomma, basta una settimana in rosso se si scende sotto quel numero al giovedì per tornare in arancione. Mentre se la regione va in zona rossa per il superamento della soglia dell’indice Rt 1,25, servono due settimane di dati da arancione per uscirne.